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Sale gioco fuori orario Nuovo stop con ricorso

Agenti della polizia locale in piazza Statuto, davanti alla sala giochi sanzionata. ZILLIKEN
Agenti della polizia locale in piazza Statuto, davanti alla sala giochi sanzionata. ZILLIKEN
Agenti della polizia locale in piazza Statuto, davanti alla sala giochi sanzionata. ZILLIKEN
Agenti della polizia locale in piazza Statuto, davanti alla sala giochi sanzionata. ZILLIKEN

Una settimana di chiusura imposta all’Admiral club di piazza Statuto, scatta il ricorso. Multe ed ordinanze di chiusura, ennesimo giro di vite sulle case da gioco. Ma si moltiplicano i ricorsi dei titolati.

Tra Schio e Piovene, il consorzio di polizia locale “Alto Vicentino” sta lavorando senza sosta per far rispettare le ordinanze emanate dai primi cittadini Valter Orsi ed Erminio Masero sugli orari delle slot machines, arrivando a quasi un controllo al giorno. I documenti comunali parlano chiaro: spine attaccate e macchinette accese esclusivamente dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Fuori da questi orari, gli schermi delle slot devono rimanere spenti.

Ci sono sale da gioco, però, che hanno optato per una politica aggressiva, come ad esempio l'Admiral club di piazza dello Statuto gestito da Adria Gaming, aperto 24 ore al giorno, ma anche quello di via Pasubio a Piovene che tiene aperto dalle 8 alle 3 del mattino. Solo per quello che riguarda la sala giochi di piazza Statuto, proprio davanti al municipio ed al comando della polizia locale, sono state elevate cinque sanzioni di chiusura in un anno. L'ultima lo scorso febbraio che imponeva una serrata di sette giorni, con una sanzione pecuniaria di 500 euro. Per arrivare a questo provvedimento la trafila è lunga: c'è prima una “semplice” multa di 250 euro, a cui seguono una serie di ordinanze progressive che impongono le porte chiuse per uno, tre e cinque giorni. Naturalmente, la battaglia contro il gioco d'azzardo non viene condotta dall'amministrazione esclusivamente contro gli Admiral club, ma i controlli vengono compiuti a tappeto su tutti i bar ed i pubblici esercizi che dispongono delle macchine da gioco ma che hanno orari meno “aggressivi”, tanto che la media delle sanzioni sfiora quasi la cifra di una al giorno. É stata quindi punita una condotta recidiva plurima da parte di Adria Gaming che, però, non ha reagito passivamente accettando le sanzioni ma, anzi, ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Venezia opponendosi all'ennesima ordinanza siglata da Orsi, la numero 40 del 30 gennaio 2017 che ha imposto una chiusura dal 6 al 12 febbraio.

La società che gestisce le case da gioco, dopo l'emanazione di altre ordinanze analoghe, aveva sempre fatto opposizione davanti al Tribunale di Vicenza ma tutti i procedimenti erano stati dichiarati estinti per inattività.

Ora, l'ultimo passo, con la giunta comunale che ha autorizzato il sindaco Orsi a ricorrere in giudizio contro Adria Gaming ed ha affidato il procedimento all'avvocato civico Umberto Poscoliero a fronte di una spesa di 2 mila euro. Anche il ricorso al Tribunale amministrativo di Venezia era stata una strada già percorsa da Adria Gaming: in quel caso, la contestazione era a tutto l'impianto del provvedimento comunale contro il gioco d'azzardo ma i giudici avevano dato ragione al municipio. Al Tribunale ordinario, invece, la società che gestisce oltre 150 case da gioco in tutta la Penisola aveva chiesto l'annullamento degli effetti dell'ordinanza. Anche in quel caso, i togati avevano dato ragione al Comune.

Karl Zilliken

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