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Verso le elezioni

Piovene, Renato Grotto in corsa da sindaco. «Usciremo dal declino»

Un candidato scelto dal basso per migliorare la qualità della vita. «Le risorse pro capite in 20 anni sono calate paurosamente»
Renato Grotto, 67 anni
Renato Grotto, 67 anni
Renato Grotto, 67 anni
Renato Grotto, 67 anni

Ha deciso di scendere in pista per le elezioni amministrative di giugno con l'obiettivo di rilanciare Piovene Rocchette e risollevarla dal «declino strisciante» che la accompagna «da troppo tempo». Renato Grotto, 67 anni, sposato e padre di un figlio, corre per l'elezione a sindaco con "Vivere Piovene", una lista civica «rappresentativa della comunità, eterogenea, nata dal basso, da persone che si sono messe insieme per poi scegliere il loro candidato». Laureato in scienze agrarie, ha maturato una lunga esperienza professionale nelle maggiori organizzazioni delle categorie economiche a livello provinciale e regionale. È stato direttore della scuola internazionale di restauro al Centro europeo per i mestieri del patrimonio culturale di villa Fabris, a Thiene.

Il mantra è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini, che al momento, stando a Grotto e ai suoi sostenitori, hanno dei problemi specifici a cui bisogna dare una risposta. Impellente. «Partiamo da una constatazione - spiega - raccogliamo non solo gli umori della gente ma anche i numeri, che li confermano». Il candidato sindaco parte da quello che definisce un «allarme», ovvero il reddito pro capite, che «nell'ultimo ventennio è calato paurosamente. Secondo l'indagine che abbiamo condotto sugli undici comuni limitrofi, all'inizio del Duemila Piovene si collocava a metà della classifica; ora siamo in fondo. Questo ha avuto delle ripercussioni sulla fascia più debole della popolazione e sulle famiglie monoreddito». Per sostenere le attività economiche è stato messo a punto un piano di rilancio e di recupero del centro storico tramite delle iniziative transitorie che facciano riprendere l'uso di questi spazi, che verrà presentato il 9 maggio.

«Continueremo a sostenere il distretto Summano, che è una cornice importante, ma non basta: va riempito con progetti concreti per la comunità». Una comunità che comprende anche numerosi stranieri: per loro «il corso di italiano, che di per sé sarebbe uno strumento efficace, non è sufficiente. Sono in pochi ad aderire. La lingua è il primo strumento di integrazione, senza un mezzo di dialogo diventa difficile». Grotto si propone di organizzare nelle prossime settimane degli incontri con la comunità in modo da confrontarsi e trovare una soluzione; anche perché «spesso i cittadini di altre nazionalità non mandano i loro bambini all'asilo e alla scuola materna. Non possono permettersi la spesa: e qui si ritorna al problema del reddito». Che, a suo dire, è responsabile dello spopolamento, di un centro disabitato e poco attrattivo; fatiscente o quasi. L'età media dei residenti è sempre più alta e le nascite sono in calo. Tutti gli aspetti si intrecciano: «La popolazione scolastica è diminuita del 30 per cento negli ultimi 30 anni».

Da qui la critica - non troppo velata - che Grotto e i suoi avanzano nei confronti della scelta dell'attuale amministrazione di costruire la nuova scuola dell'infanzia accanto al centro diurno: «Il costo per rimettere a nuovo l'asilo Arcobaleno di via Santa Eurosia sarebbe stato troppo alto, è vero», ammette Grotto. «Ma non abbiamo visto studi alternativi alla risoluzione del problema. Avremmo valutato di riorganizzare diversamente l'utilizzo degli edifici scolastici, alla luce delle dinamiche in atto. E non sembra siano stati presi in considerazione altri siti: invece di costruirne uno nuovo, si poteva trovare un altro stabile. Inoltre, questo è un investimento che si colloca all'interno di un contesto in cui, come dicevo, ci sono sempre meno bimbi che frequentano la materna, quelli stranieri non ci vanno proprio, per questo non conoscono l'italiano quando iniziano la prima elementare. C'erano già altre due scuole materne nel territorio; era davvero necessario una terza? L'impegno assunto dall'amministrazione per sostenere la spesa, poi, saturerà la capacità d'intervento dei prossimi anni».

Anna Rossi

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