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La storia

Paolo, il collezionista: «I miei 13 mila autografi. Il primo fu di De Marzi»

Paolo Prosdocimi è stato ricevuto e festeggiato in municipio a Schio. Conserva anche gli autografi di Andreotti e Di Pietro
Paolo Prosdocimi con il sindaco Valter Orsi in municipio (Foto Edoardo Mario Francese)
Paolo Prosdocimi con il sindaco Valter Orsi in municipio (Foto Edoardo Mario Francese)
Paolo Prosdocimi con il sindaco Valter Orsi in municipio (Foto Edoardo Mario Francese)
Paolo Prosdocimi con il sindaco Valter Orsi in municipio (Foto Edoardo Mario Francese)

Quarant’anni di autografi: è un record per Paolo Prosdocimi, scledense classe 1966, volto noto in città. Il 4 maggio Paolo ha festeggiato i 40 anni dalla prima firma chiesta ad un personaggio famoso e alcuni giorni fa è stato ricevuto in Comune a Schio per celebrare lo speciale traguardo.

La storia del collezionista di autografi di Schio

Tutto ebbe inizio nel 1983. «In alcuni manifesti c’era scritto che Bepi de Marzi sarebbe venuto ai Salesiani di Schio. Ci sono andato in bici e gli ho chiesto l’autografo. Ha scritto la dedica «"Ho trovato Paolo in bicicletta, ciao, Bepi De Marzi". Lo ricordo bene: aveva camicia bianca, pullover blu scuro e pantaloni grigi. Da lì è partita la passione: oggi ne ho 13.538. Sono legato a tutti, perché tutti hanno una storia».

L'autografo di Giulio Andreotti

Alcuni sono conosciuti a livello locale, altri hanno acquisito fama internazionale in vari ambiti: politica, cinema, sport e spettacolo. «Ho l’autografo di Giulio Andreotti: ero andato a vederlo a Schio, dopo il comizio l’ho salutato, gli ho chiesto come stava e ho ottenuto l’autografo». 

E anche quello di Di Pietro

Le istituzioni hanno sempre il loro fascino per Prosdocimi. «Ho l’autografo anche di alcuni magistrati: Grasso, Caselli, Colombo e Di Pietro. Quando ministri e onorevoli con la scorta vengono nelle nostre zone, di solito c’è anche la Digos di Vicenza: ormai mi conoscono e mi fanno passare». Avvicinare i divi non è così facile. «Bisogna avere pazienza. Tempo fa dopo la mostra del cinema ho fatto un inseguimento al Lido di Venezia per avere quello di Tarantino. Quella sera stessa degli amici mi chiamarono per dirmi che mi avevano visto su Blob». 

Quella volta che Paolo Prosdocimi fermò Agnelli dopo Juve-Milan

In tanti si fermerebbero al primo ostacolo, ma basta sorridere ed essere convincenti, come fa Paolo. «Ricordo uno Juventus-Milan del 1986 a Torino, vinse la Juve con gol di Laudrup. Dopo la partita ho visto la macchina di Edoardo Agnelli che stava andando via, gli ho chiesto di fermarsi spiegando che avevo percorso 400 chilometro per andare lì. Dopo l’autografo non mi restituì la penna: come facevo senza? Ho bussato sul vetro dell’auto e me l’ha restituita». 

Attrici e attori e l'amicizia con i Nomadi

Alcuni invece apprezzano l’impegno. «I più gentili sono stati Isabella Ferrari, Ornella Muti, I Nuovi Angeli e Placido Domingo». E con altri è nato un rapporto speciale. «Per i Nomadi ci sono sempre. Quando vado ad ascoltarli mi chiamano sul palco per presentarli». 

Ospite alla Domenica Sportiva

Stando a fianco dei personaggi famosi, anche Paolo ha acquisito una certa notorietà. «Per due volte sono andato come ospite alla Domenica Sportiva condotta da Bruno Pizzul e Simona Ventura, nel 1993 e 1994». 
Oggi, insieme al Sindaco Valter Orsi e ad alcuni membri della giunta, festeggia i 40 anni dall’inizio di questa passione. Ma non sarà certo questo traguardo a fermarlo.

 

 

Edoardo Mario Francese

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