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Malo

Non torna più dalla Romania. Papà non vede il figlioletto da 16 mesi

Il bambino sarebbe a Braila, città della Romania
Il bambino sarebbe a Braila, città della Romania
Il bambino sarebbe a Braila, città della Romania
Il bambino sarebbe a Braila, città della Romania

Da un anno e mezzo non vede più il suo bambino. Da quanto ha ricostruito, sta con i nonni materni (entrambi con problemi legati alle dipendenze), in Romania, perché la sua ex lo ha lasciato dopo una litigata e non ne vuole sapere di riportare il bimbo in Italia. A nulla è valsa, finora, la sentenza civile del tribunale di Vicenza che con la presidente della prima sezione Caparelli nel marzo dello scorso anno ha ordinato l’affido esclusivo del piccolo al papà, che dovrebbe ricevere anche un assegno di mantenimento di 150 euro al mese; né la denuncia penale che lui ha sporto. Ora la magistratura, con il pubblico ministero Block, ha chiuso le indagini a carico della mamma del bambino, A. D., 29 anni, cittadina romena: assistita dall’avv. Agron Xhanaj, rischia il processo per sottrazione internazionale di minorenniIn aula, il papà, I. C. F., 31 anni, operaio di Malo (pubblichiamo di entrambi le iniziali per non rendere riconoscibile il bimbo che oggi ha 5 anni e mezzo), potrà costituirsi parte civile con l’avv. Francesca Rando. Ma il suo scopo, più che i risarcimenti, è poter abbracciare il figlioletto.

I due giovani si erano conosciuti nel 2015; si erano innamorati ed avevano deciso di andare a convivere. Dal loro amore, nel 2016, era nato il piccolo, e il rapporto era proseguito serenamente. Nel luglio 2020 la famiglia aveva deciso di recarsi a Braila, in Romania, città natale della mamma, per una vacanza a casa dei nonni. Lì però i due genitori avevano litigato per futili motivi; I. C. F. aveva deciso di trasferirsi a casa di un amico comune ma la baruffa non era rientrata e anzi la sua compagna gli aveva annunciato che non intendeva più tornare in Italia. Lui aveva acconsentito che restasse fino all’inizio di settembre, anche con un documento scritto. E lui era rientrato a Malo perché era atteso al lavoro.
Da allora, non ha più visto né lei né il bimbo; A. D. lo ha bloccato da social e telefonini, e quelle volte che è riuscito a parlare con il bambino è stato via skype: «Mio figlio mi ha detto che vuole tornare con me».

L’operaio ha poi scoperto due fatti che lo hanno spaventato: il suo (ex) suocero beve, parecchio, e sua moglie ha fatto uso di stupefacenti. Non solo: A. D. sarebbe tornata in Italia, lasciando il figlioletto ai suoi genitori; si sarebbe stabilita per qualche tempo a Milano pubblicando degli annunci come escort assieme ad una connazionale. Si sarebbe fidanzata con un giovane romeno e del figlio si occuperebbe ben poco. Finora la giovane non si sarebbe occupata delle azioni legali intraprese dal padre di suo figlio; non avrebbe risposto al legale, né si era presentata in tribunale a Vicenza. Dal punto di vista penale, l’operaio è in attesa che la sentenza vicentina venga recepita dalle autorità romene. Nel frattempo inizierà il processo penale. 

 

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