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All'ospedale di Santorso

Maxi intervento contro il tumore salva una giovane paziente

Asportazione delle ovaie e doppia mastectomia in una paziente oncologica affetta da mutazione genetica
L’equipe: Franco Bassan, (Oncologia), Sara Fantinato (Ginecologia), Enrico Di Marzio (Chirurgia Senologica)
L’equipe: Franco Bassan, (Oncologia), Sara Fantinato (Ginecologia), Enrico Di Marzio (Chirurgia Senologica)
L’equipe: Franco Bassan, (Oncologia), Sara Fantinato (Ginecologia), Enrico Di Marzio (Chirurgia Senologica)
L’equipe: Franco Bassan, (Oncologia), Sara Fantinato (Ginecologia), Enrico Di Marzio (Chirurgia Senologica)

Maxi intervento chirurgico, all’ospedale di Santorso, su una giovane donna (sotto i 40 anni) affetta da tumore al seno e con una mutazione genetica che aumenta il rischio di cancro alla mammella e alle ovaie. Un’equipe multidisciplinare, composta da chirurghi senologi, chirurghi plastici e ginecologi, oltre agli anestesisti, ha eseguito, in 6 ore, una doppia mastectomia con contestuale ricostruzione plastica e asportazione chirurgica laparoscopica delle ovaie. Il gruppo di lavoro è stato supportato dagli specialisti di radiologia, anatomia patologica, oncologia e radioterapia, fisiatria.

Lavoro d'equipe

«La presa in carico della paziente - spiega il dottor Enrico Di Marzio, direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia senologica dell’Ulss 7 - ha coinvolto una dozzina di specialisti, oltre a più equipe infermieristiche. Questo a dimostrazione dell’approccio multidisciplinare con cui ogni paziente viene seguito, in cui ogni professionista porta la propria competenza ed esperienza. Insieme si costruisce il piano terapeutico, che nel caso specifico prevedeva un periodo di chemioterapia prima dell’intervento (quando indicata ed eseguibile, incrementa di circa il 15-20 per cento il tasso di sopravvivenza); questa procedura consente poi di ridurre la quota di massa tumorale permettendo un intervento più conservativo». 

Mutazione genetica

Nel caso della paziente operata, un particolare fattore di rischio era rappresentato dalla mutazione genetica di tipo Brca1, che aumenta il rischio di tumori al seno e alle ovaie. «L’analisi genetica - continua il dottor Di Marzio - sta diventando una realtà sempre più presente e da considerare per molti tipi di tumore non solo per il gene Brca1 (reso famoso dall’attrice Angelina Jolie), la cui mutazione si presenta in circa l’1,4 per cento delle donne, ma anche per il gene Brca2 ed altri geni in corso di studio, mutazioni associate ad un incremento del rischio di sviluppare anche altri tipi di tumore. La ricerca sulle correlazioni tra mutazioni genetiche e rischio tumorale sta facendo grandi progressi ed è oggi possibile svolgere test per verificare la presenza di tali mutazioni». 

«Grande risultato»

Come spiega il primario, oggi la predisposizione genetica è responsabile dello sviluppo del 7 per cento dei tumori, mentre si stima che l’obesità ne sia responsabile per il 30 per cento. Resta dunque fondamentale condurre uno stile di vita sano. «La capacità di eseguire interventi complessi con il coinvolgimento di molteplici specialisti evidenzia la crescita della chirurgia senologica della nostra azienda - sottolinea il direttore generale dell’Ulss 7 Carlo Bramezza - che garantisce ai pazienti un percorso di presa in carico integrato e multidisciplinare, all’interno del quale vi è un grande affiatamento tra le figure coinvolte». 

«Oggi - conclude il dottor di Marzio - quando viene effettuata una diagnosi di tumore abbiamo molte più informazioni: possiamo sapere se sia “ormonale” o “triplo negativo”, con quale velocità stia crescendo, se presenti fattori che ne favoriscano la diffusione: questa conoscenza è alla base di percorsi di cura sempre più personalizzati e dunque più efficaci». Anche nell’Ulss 7 è stato introdotto l’esame “Oncotype Dx”, che consente una stima molto più accurata dei possibili benefici dell’utilizzo della chemioterapia dopo l’intervento chirurgico. 

Anche il governatore Zaia ha elogiato l’equipe medica di Santorso: «La dimostrazione che la sanità veneta presenta eccellenze diffuse sul territorio», le sue parole. 

Matteo Carollo

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