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Valli Pasubio/Valdastico

Martina precipitata in montagna. Il papà: «Non doveva salire sola»

Il dolore dei genitori per la morte dell’operatrice socio sanitaria di 21 anni che è caduta domenica dalla ferrata delle Anguane in Valdastico
Martina Benedetti, la giovane di 21 anni precipitata domenica sulla ferrata delle Anguane, lavorava come operatrice socio sanitaria
Martina Benedetti, la giovane di 21 anni precipitata domenica sulla ferrata delle Anguane, lavorava come operatrice socio sanitaria
Martina Benedetti, la giovane di 21 anni precipitata domenica sulla ferrata delle Anguane, lavorava come operatrice socio sanitaria
Martina Benedetti, la giovane di 21 anni precipitata domenica sulla ferrata delle Anguane, lavorava come operatrice socio sanitaria

«Le ho trasmesso io questa passione, ma forse ho sbagliato». A parlare con la voce rotta dal dolore è Egidio Benedetti, il papà di Martina, la giovane di 21 anni di Valli del Pasubio che ha perso la vita domenica dopo essere caduta dalla ferrata delle Anguane, nel territorio di Valdastico.

La tragedia di Martina Benedetti: precipitata in montagna dalla ferrata

La ragazza, che lavorava come operatrice sociosanitaria all’Ipab La Casa di Schio, lascia nella disperazione oltre al padre la mamma Monica, i parenti e gli amici.

La notizia del terribile incidente, sulle cui cause stanno indagando i carabinieri di Schio, è arrivata come un fulmine a ciel sereno a Valli del Pasubio, portando dolore e sgomento tra la comunità.

Domenica, il papà era uscito proprio con la figlia per un giro in montagna che purtroppo si è poi trasformato in tragedia. «Non volevo andare, ma lei aveva insistito», racconta il genitore. «Poi lei ha voluto salire fino in cima, io non ce la facevo. Una volta arrivata, mi ha chiamato, dicendomi che avrebbe fatto la traversata. Poi è capitato quello che è capitato. E ora io rimango solo». «Sarà sempre la cosa più grande e più bella di tutta la mia vita», sono le parole della madre. 

La vittima di 21 anni era operatrice sociosanitaria all’Ipab La Casa di Schio

L’aspirazione di Martina era quella di aiutare gli altri; per questo, dopo aver lavorato alla casa di riposo Penasa di Valli, aveva partecipato ad un concorso, vincendolo e andando a lavorare nella struttura scledense. 

Anche il sindaco di Valli Carlo Bettanin si unisce al dolore della famiglia della giovane. «A nome dell’amministrazione e di tutta la comunità partecipiamo al lutto per questa disgrazia», sono le parole del primo cittadino.

 

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La ricostruzione del dramma sulla ferrata delle Anguane in Valdastico

In base alle prime ricostruzioni, Martina, dopo aver superato il ponte tibetano, aveva imboccato la ferrata “nera”. Non è chiaro cosa sia accaduto, ad un certo punto: secondo una delle ipotesi degli inquirenti, la giovane potrebbe aver staccato un moschettone dal cavo di sicurezza, forse per superare una coppia di escursionisti che la precedeva. A quel punto sarebbe scivolata, per poi cadere nel vuoto per 150 metri

I militari, dopo aver raccolto dati e testimonianze, stanno cercando di ricostruire con esattezza quanto accaduto in quegli istanti in montagna. In quel momento, nell’area teatro della tragedia si trovavano diversi escursionisti, i quali hanno subito lanciato l’allarme, allertando il 118.

I soccorsi

Sul luogo dell’incidente è stata quindi subito inviata una squadra del soccorso alpino di Arsiero, che dopo essere arrivata al punto segnalato, ha rinvenuto, alla base della parete, circa 50 metri sotto al sentiero, il corpo esanime della ragazza.

L’elicottero di Verona emergenza, arrivato sopra la zona dell’incidente, ha fatto sbarcare con un verricello l’equipe medica e il tecnico di elisoccorso i quali, però, purtroppo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della giovane. La salma è stata quindi trasportata al campo sportivo di Valdastico, per poi essere affidata al carro funebre e ai carabinieri.

I genitori di Martina, Egidio e Monica: «Era la nostra gioia»

I soccorritori hanno accompagnato anche il padre della ragazza, che stava attendendo la figlia alla base dell’itinerario attrezzato. Ora è atteso il nulla osta alla sepoltura da parte della procura, poi potrà essere fissata la data dei funerali, in occasione dei quali tutta la comunità potrà dare l’estremo saluto a Martina. «Era la nostra gioia», hanno detto i genitori.

Matteo Carollo

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