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Malo

Pedalando in sicurezza: dalla città alla montagna

Prosegue a stralci il grande progetto che unirà Valli del Pasubio a Vicenza
A Malo: una veduta della passerella ciclabile sul torrente Orolo che collega via Molinetto a via Marconi CISCATO
A Malo: una veduta della passerella ciclabile sul torrente Orolo che collega via Molinetto a via Marconi CISCATO
A Malo: una veduta della passerella ciclabile sul torrente Orolo che collega via Molinetto a via Marconi CISCATO
A Malo: una veduta della passerella ciclabile sul torrente Orolo che collega via Molinetto a via Marconi CISCATO

Avanti tutta con il progetto della ciclovia che unirà Valli del Pasubio a Vicenza. Prosegue, per stralci, l’iter della grande opera che avrà il compito di creare un collegamento ciclabile tra l’Alto Vicentino e il capoluogo berico, passando per Torrebelvicino, Schio, San Vito di Leguzzano, Malo, Isola e Costabissara. L’ultimo tassello è stata la passerella sul torrente Livergon a Malo

La passerella

Con grande dispiegamento di mezzi, il grande ponte in acciaio è stato posato tra le sponde del corso d’acqua che attraversa Malo, in località Pascoletto. La posa dell’opera, lunga 36 metri, ha richiesto l’intervento di una grande gru manovrata da una ditta specializzata. La passerella prenderà il nome di “Ponte dei fanti” e rientra nel primo stralcio del tratto maladense della ciclovia, con un tratto di ciclabile sempre in zona Pascoletto. Questa fase, ora conclusa, è stata finanziata con un contributo provinciale di 400 mila euro. Con il secondo stralcio sarà realizzato il collegamento tra il Pascoletto e zona Cantarane, mentre con il terzo sarà costruita la pista dalla nuova passerella fino a via Chenderle. Secondo e terzo stralcio, per i quali saranno affidati i lavori a inizio febbraio, sono già finanziati con 500 mila euro del Comune e 100 mila della Provincia. I successivi lavori porteranno al prolungamento del percorso a sud fino al confine con Isola, a nord fino a San Vito di Leguzzano, costeggiando sempre il Livergon: per questi altri due stralci il Comune ha chiesto in totale 5 milioni di euro al governo. 

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Il progetto

Non si ferma il piano per la realizzazione di un percorso ciclabile che, una volta ultimato, collegherà la città del Palladio con la parte nord della provincia. I comuni interessati dal passaggio della ciclovia stanno procedendo a stralci con i lavori; la Provincia ha contribuito in maniera importante finanziando tratti nei comuni di Malo, Isola e Costabissara; in altre zone i finanziamenti sono stati anche di diversa natura. Il tratto Valli del Pasubio-Torrebelvicino-Schio, ad esempio, è cofinanziato con i fondi dei Comuni di confine; il Comune di Valli ha fatto da capofila, la Provincia ha gestito la parte burocratica e redatto il progetto con cui sono state poi ottenute le risorse. A Schio, dopo il completamento del tratto di via Pista dei Veneti fino a Ca’ Trenta, con contributi di governo e Regione, è stato approvato il progetto esecutivo per arrivare fino al confine con San Vito di Leguzzano, per cui il Comune ha partecipato ad un bando regionale. Nel territorio di San Vito la pista correrà lungo la provinciale per poi entrare in paese lungo via Serenissima Repubblica e collegarsi alle ciclabili già esistenti, che portano quasi fino al confine con Malo. Da qui, entrando ad Isola, è già stato completato il tratto fino al ponte di San Rocco; la pista proseguirà fino a Castelnovo e andrà a collegarsi con la mobilità ciclabile già esistente di Costabissara, per arrivare a Vicenza.

La rete degli itinerari per le due ruote

«La ciclovia Valli del Pasubio-Schio-Vicenza rientra tra i collegamenti strategici che abbiamo inserito nel Piano provinciale della rete degli itinerari ciclabili - spiega Renzo Marangon, consigliere provinciale con delega alle piste ciclabili e sindaco di Camisano -. Perciò, come per altri tratti di ciclabili vicentine e nella logica della Casa dei Comuni, stiamo contribuendo in maniera importante alla sua realizzazione, finanziando interi tratti, secondo le richieste dei Comuni, e affiancando i Comuni nella progettazione e nell’accesso ad altri fondi. È un collegamento che, partendo dalla città, accompagna vicentini e visitatori fino alla montagna attraverso paesaggi d’arte e collinari particolarmente suggestivi. La valenza turistica è indubbia, a favore di un tipo di turismo lento o legato allo sport, ma anche per i vicentini che vogliono muoversi in bicicletta in sicurezza». 

 

Matteo Carollo

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