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La cerimonia

Madre Luisa Arlotti, la suora che salvò i partigiani, proclamata "Giusta dell'umanità" / VIDEO

Grande partecipazione di scledensi a Milano per la proclamazione a “Giusta dell’umanità”
La delegazione: amministratori e rappresentanti delle associazioni a Milano per la cerimonia TOGNAZZI
La delegazione: amministratori e rappresentanti delle associazioni a Milano per la cerimonia TOGNAZZI
Madre Luisa Arlotti proclamata "Giusta dell'umanità" (TOGNAZZI)

Madre Luisa Arlotti “Giusta dell’umanità”. Ieri mattina al Giardino dei Giusti di Milano si è svolta la cerimonia annuale. Nell’area verde, realizzata nel 2003 dall’associazione Ga.Ri.Wo. (Garden of the Righteous Worldwide) in collaborazione con il Comune di Milano, vengono ricordate le figure esemplari di resistenza morale che in ogni tempo e in ogni luogo hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battute in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona. Nel 2012 l’associazione ha ottenuto dal Parlamento europeo la creazione della Giornata dei Giusti, che in Italia è stata riconosciuta come festività civile, il 6 marzo. 

Nell’elenco dei Giusti c’è ora anche madre Luisa Arlotti

Grazie all’approvazione del voluminoso dossier inviato nei mesi scorsi da Ugo De Grandis, studioso della Resistenza scledense e Altovicentina. È stato ricordato in particolare il coraggio con cui la suora canossiana, direttrice dell’asilo Rossi dal 1934 al 1944, durante l’occupazione tedesca, a rischio della propria vita, nascose all’interno dell’asilo e curò partigiani e militari alleati. L’attività svolta le valse, nel trentennale della Liberazione, la nomina a Cavaliere della Repubblica per “meriti resistenziali”. La sua nomina a “Giusta” giunge a un anno di distanza da quella di mons. Girolamo Tagliaferro, arciprete di Schio dal 1932 al 1957, che nello stesso periodo si prodigò in soccorso degli antifascisti e dei numerosi ebrei presenti nel circondario. 

Gli scledensi alla cerimonia

Molti gli scledensi che ieri hanno partecipato alla cerimonia, fra amministratori e referenti di associazioni. «Sono commossa e fiera per il riconoscimento dato a madre Lusa Arlotti», afferma la pronipote Franca Arlotti. «Una grande donna che ho conosciuto soprattutto attraverso lo storico De Grandis». 

«Un omaggio a chi ha messo al primo posto il bene di chi in quel periodo si trovava in difficoltà», commenta madre Maria Vezzoli, superiora canossiana. «Suor Luisa guardando al Cristo Crocifisso si è chinata sull’uomo ferito, ne ha medicato le piaghe ed è stata in grado di perdonare chi l’aveva tradita». 

Il riconoscimento

«Un momento davvero forte - commenta monsignor Carlo Guidolin - perché, sentendo storie eroiche come quella di madre Arlotti, ho respirato aria di buona umanità. È stata capace di mettere in secondo piano la propria vita quando le vicende le hanno chiesto di farlo. Mi ha fatto bene questa ventata di speranza in un momento in cui egoismi nazionalistici sembrano essere la regola».

«È stata una cerimonia di alto valore umano, civile e politico, nella quale sono state onorate personalità che hanno operato e lottano mettendo a rischio la propria vita, in difesa dei diritti umani, della libertà, della giustizia e della democrazia», il pensiero di Giovanni Luigi Fontana, presidente dell’Accademia Olimpica. «La vicenda di madre Arlotti si iscrive in modo esemplare in questo contesto, con l’aggiunta della carità cristiana, valore radicato nel contesto scledense».

«Sono orgoglioso di questo nuovo riconoscimento alla città di Schio, che corona l’attività di ricerca e di recupero della memoria di una persona eccezionale, il cui esempio è sempre di grande attualità», conclude De Grandis.

Rubina Tognazzi

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