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«Il caso Mihai rompicapo inspiegabile»

di Ivano Tolettini
L’avvocato Tonino De Silvestri, fino al 2003 sostituto procuratoreVirginia Mihai
L’avvocato Tonino De Silvestri, fino al 2003 sostituto procuratoreVirginia Mihai
L’avvocato Tonino De Silvestri, fino al 2003 sostituto procuratoreVirginia Mihai
L’avvocato Tonino De Silvestri, fino al 2003 sostituto procuratoreVirginia Mihai

«Era il 24 aprile del ’99, se la memoria non m’inganna, quando l’allevatore di maiali Valerio Sperotto si presentò ai carabinieri di Arsiero per denunciare la scomparsa della seconda moglie Virginia. Mi informarono e partirono le ricerche. Il caso si presentava apparentemente inspiegabile perché già la prima moglie di Sperotto, Elena Zecchinato, era scomparsa. Fino a quando andai in pensione, nel 2003, non smettemmo di cercare la verità. A Velo feci scavare anche un terreno di Sperotto vicino all’Astico di 10 mila metri quadrati alla ricerca di ossa umane, ma non emerse nulla e, nonostante i sospetti, chiesi di far archiviare l’inchiesta. Sperotto mi giurò sempre che non c’entrava nulla, ma evidenze contrarie non ne emersero».

Tonino De Silvestri oggi fa l’avvocato. L’ex sostituto procuratore, 74 anni portati con gagliardia, il giallo di Virginia Mihai lo ricorda bene. «Come non potrei? Sono vicende che sul piano professionale ti segnano. Se ne occuparono anche i media nazionali. Ritengo che venne svolto un approfondito lavoro investigativo. Allestii una squadra di carabinieri guidata dal luogotenente Lorenzo Barichello, che allora comandava la sezione di Pg, e dal maresciallo Antonio Panico, e collaborarono attivamente i Ris di Parma».

Trovaste la Renaul Clio della donna a Vicenza, vicino alla stazione delle Ferrovie.
Fu una pattuglia delle volanti della questura. I Ris la rivoltarono, ma non saltò fuori alcuna traccia di sangue che potesse far pensare a una morta violenta.

Lei indagò per omicidio volontario Sperotto.
Fu inevitabile l’avviso di garanzia perché dovetti far eseguire atti irripetibili e dovevo garantirgli la possibilità di assistere con i suoi consulenti.

Che impressione le fece, Sperotto?
Sono abituato a ragionare sui dati di fatto. Certo, era un uomo che stava soffrendo. Mi disse che il 22 aprile mentre viaggiava sulla Clio di Virginia, e si stavano dirigendo a Piovene dove avevano deciso di arredare un appartamento, scoppiò un litigio tra di loro per un armadio. Una cosa banale. Lui scese di macchina e da quel momento non vide più la donna.

Una versione attendibile?
Nessun indizio credibile la mise in discussione.

Lei parla di un lavoro minuzioso.
Ricordo che ascoltammo anche un ufficiale dell’aeronautica, poiché la Mihai aveva fatto l’inserviente nell’allora base di Tonezza del Cimone, di cui era amico. Venne fuori che si era interessato per farla assumere in una società di ristorazione che poi la destinò alle cucine dell’ospedale Boldrini di Thiene. Non solo.

Cioè?
Interrogammo come testimone anche una certa Renata Carollova, che conosceva Virginia e che aveva gestito un’agenzia di cuori solitari. Quella donna, assieme al figlio, venne poi assassinata a Molina di Malo dal proprio fidanzato. Ero appena andato in pensione quando accadde la tragedia.

Quello della Mihai è un giallo che ancora adesso, dopo che nel 2011 è morto Sperotto, tiene banco come raccontano le cronache di questi giorni.
È un rompicapo. Lo seguo dalle cronache del Giornale di Vicenza. Una delle circostanze che faceva pensare dopo la sparizione della donna, è che il suo conto in banca sul quale c’erano 15 milioni di lire non venne mai più movimentato.

Lei interrogò più volte Sperotto.
Certo, anche alla presenza del suo legale Franco Pasquariello, mancato pure lui. Ricordò che sosteneva che quella di Mihai fosse un allontanamento volontario per metterlo in cattiva luce, perché la prima moglie aveva fatto lo stesso. Secondo lui si trattava di una sorta di congiura.

L’allevamento di maiali venne perquisito più volte.
Non lasciammo nulla di intentato, ripeto, analizzando anche un forno e un camino con l’intervento dei Ris, ma ogni ipotesi cadde. E il fascicolo venne archiviato.

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