<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Costabissara

Errore del Comune
fa chiudere
il Mamaloca

L’edificio comunale che ospita sino a domani il “Mamaloca”.  CISCATOIl titolare Cristiano AntoniniIl sindaco Maria Cristina Franco
L’edificio comunale che ospita sino a domani il “Mamaloca”. CISCATOIl titolare Cristiano AntoniniIl sindaco Maria Cristina Franco
L’edificio comunale che ospita sino a domani il “Mamaloca”.  CISCATOIl titolare Cristiano AntoniniIl sindaco Maria Cristina Franco
L’edificio comunale che ospita sino a domani il “Mamaloca”. CISCATOIl titolare Cristiano AntoniniIl sindaco Maria Cristina Franco

“Il diavolo è nei dettagli”. Mai come in questo caso il detto ben si attaglia alla realtà. Dopo scontri e polemiche, sarà il banale errore di aritmetica di un tecnico comunale a far chiudere “Mamaloca”, il bar di Costabissara che in passato è stato accusato addirittura di «satanismo».

Amareggiato il titolare Cristiano Antonini, che ieri ha iniziato a smobilitare dalla struttura che dovrà essere lasciata libera entro domani. «Una manovra studiata a tavolino per danneggiarci» sostiene. Ma il sindaco Maria Cristina Franco respinge le accuse: «È stata solo una fatalità. Cose che capitano».

Si chiude così il duro braccio di ferro tra i gestori del bar e il Comune che dura da quasi due anni. Visto l’avvicinarsi della scadenza del contratto di affidamento del locale di proprietà comunale situato nel centro culturale “Elisa Conte”, a inizio ottobre il Comune aveva pubblicato il bando per trovare un nuovo “inquilino”. Possibilmente più gradito di quello attuale, Antonini appunto, giudicato troppo chiassoso. Il titolare del “Mamaloca” però non si è tirato indietro: è sua infatti una delle due offerte arrivate in Comune per ottenere l’affidamento del locale.

La procedura avrebbe dovuto essere conclusa in questi giorni garantendo continuità di apertura del locale. Ma dopo che la riunione della commissione di gara era stata rinviata una prima volta «per interruzione della corrente», è arrivato l’annuncio che nessuno si aspettava: tutto è saltato un refuso.

Nel testo infatti c’era scritto che il punteggio massimo per l’offerta tecnica era di 30 «di cui 20 per i servizi aggiuntivi e 20 per la qualificazione professionale». Un’evidente incongruenza (20 più 20 farebbe 40) che però è sfuggita a tutti fino a quando le offerte in busta sigillata erano ormai arrivate in Comune.

Secondo gli uffici questo errore rende impossibile la procedura di assegnazione. Qualsiasi valutazione, infatti, sarebbe passibile di ricorso al Tar. Per tutelarsi d aciò, quindi, il bando è stato revocato all’ultimo momento. La decisione è stata presa dallo stesso dirigente responsabile dello sbaglio, Adriana Dal Balcon, alla quale il sindaco riconferma stima e fiducia. «Si tratta di una svista - continua Franco - D’altra parte non danneggia nessuno perché il gestore attuale non era l’unico partecipante alla gara. Era possibile che dovesse andarsene comunque».

«Invece no - ribatte Antonini - La mia famiglia conosce da tanti anni chi ha presentato l’altra offerta. Voleva prendere il bar per i suoi figli di 21 e 25 anni e non credeva che io partecipassi, visti i trascorsi. Quando lo ha saputo, ha detto che non era più interessata. Quindi l’errore del Comune danneggia me. Loro lo sanno ma non lo dicono». Il titolare del bar non crede comunque alla spiegazione della fatalità. «È stata una rivalsa verso di noi che danneggia tutto il paese. La gente non è stupida, trarrà le sue conclusioni». Il sindaco però si dice tranquillo: «Abbiamo agito con correttezza».

Elia Cucovaz

Suggerimenti