<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Schio/Santorso

Elena, prima neonata vicentina con gli anticorpi blocca-Covid

Anna Greselin con il marito Nicola e la piccola Elena
Anna Greselin con il marito Nicola e la piccola Elena
Anna Greselin con il marito Nicola e la piccola Elena
Anna Greselin con il marito Nicola e la piccola Elena

Elena è una bimba bellissima di Schio, bionda e paffutella, nata il 3 maggio scorso. E seppur così piccola detiene un record: è la prima vicentina venuta alla luce già immunizzata contro il Covid 19. Grazie alla decisione presa dalla sua mamma, Anna Greselin, che si è sottoposta al vaccino durante la gravidanza. Elena, 3 chili e 450, si è affacciata alla vita all'ospedale Santorso, ricca di anticorpi per combattere il virus. Sta bene lei e sta bene la sua mamma.

 

La madre, 31 anni, fisioterapista dell'Ulss 7 Pedemontana, quindi con rischi lavorativi di infezione, consigliata dalla propria ginecologa si era messa in contatto con l'équipe del servizio di "Medicina Prenatale" dell'Ulss Euganea, coordinata dal dottor Gianfranco Juric Jorizzo, per valutare l'opportunità di vaccinarsi per proteggere se stessa e la sua bambina dal Covid 19. Non avendo alcun problema e non avendo precedentemente contratto il virus si è sottoposta alla somministrazione con fiducia: la prima dose all'ottavo mese, il richiamo al nono. Il percorso della gravidanza e il parto sono stati normalissimi, la donna non ha segnalato alcun effetto collaterali dopo l'inoculazione del vaccino a Rna messaggero. «È una decisione che ho preso con serenità, in accordo con mio marito Nicola, per la salute mia e della mia bambina. Mi sono informata molto, ho parlato con la mia ginecologa e il pediatra che mi hanno convinta che era giusto e opportuno vaccinarmi. Credo nei vaccini. A mio figlio Andrea, 19 mesi, ho già fatto tutti quelli che sono consigliati». Non è comunque una prassi ancora diffusa, si è sentita una donna coraggiosa, un po' una cavia? «No, ho valutato tutto con persone esperte. All'inizio avevo sentito dire che in gravidanza era meglio non vaccinarsi. Ma poi gli studi sono stati favorevoli e come detto mi sono molto informata. È quello che consiglio a tutte le donne di fare quando aspettano un figlio perché ogni situazione va ben valutata».

 

Spiega il dottor Jorizzo, che è anche coordinatore nazionale del Comitato percorso nascita del Ministero della salute: «Come consigliamo alle donne in gravidanza di fare il vaccino antipertosse-tetano-difterite, e l'antinfluenzale, così adesso consigliamo di vaccinarsi contro il Covid 19. Gli studi finora fatti concordano che non ci sono effetti collaterali sulla mamma e sul feto. Durante una normale gravidanza, soprattutto al settimo mese, si possono presentare complicanze respiratorie, che in caso anche di infezione da Covid, possono portare a conseguenze pericolose. È quindi al settimo mese che adesso suggeriamo di fare il vaccino. E in situazioni particolari può addirittura essere somministrato anche prima, come suggerito dalla Società di ginecologia italiana già lo scorso 2 gennaio».

«Potenziali rischi e benefici devono essere ovviamente valutati caso per caso e discussi con il proprio ginecologo affinché la futura mamma possa scegliere consapevolmente». Appena nata, la piccola Elena è stata sottoposta al prelievo di sangue venoso e le è stato trovato un dosaggio altissimo di anticorpi neutralizzanti il Covid 19. Altri prelievi verranno eseguiti nei prossimi mesi. Sarà interessante infatti vedere quando durerà l'immunizzazione e se magari gli anticorpi possano riprodursi anche da soli. L'isolamento degli anticorpi è stato effettuato nei laboratori della LifeBrain di Limena. «La vita va avanti nonostante tutto - dice il dottor Jorizzo - merito delle donne. E questo ci fa essere ottimisti». Soddisfazione anche all'ospedale Santorso.

 

Il dottor Marcello Scollo, primario di Ostetricia e ginecologia, commenta: «Il nostro reparto e quello di Pediatria hanno collaborato con l'équipe padovana per seguire la paziente in gravidanza e poi la bambina, entrambe sottoposte subito dopo il parto al prelievo del sangue per verificare la presenza e la quantità di anticorpi contro il Covid 19. È l'apertura di un nuova strada, che auspico venga seguita da sempre più donne, come già sta avvenendo per altri vaccini consigliati quando si aspetta un figlio. Una scelta che non sia più un'eccezione, ma alla luce delle evidenze scientifiche, diventi normalità». 

 

Alcune settimane fa altre due donne venete, prime in Italia, hanno dato alla luce due bimbe con anticorpi contro il Covid 19. Le due neomamme, un'immunologa e una ginecologa di Padova, si erano sottoposte al vaccino credendo nella sua utilità per difendere la salute loro e delle bimbe contro un virus terribile.

Marina Zuccon

Suggerimenti