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San Vito di Leguzzano

Con il gregge nel Leogra ma senza mascherina: Zaia le fa togliere la multa

L’allevatrice Mirella Cortiana fu sanzionata in epoca Covid, ma era sul greto del fiume con le sue pecore, lontana chilometri da ogni altra persona.
Mirella Cortiana, qui con il suo gregge, venne multata nell'aprile 2020
Mirella Cortiana, qui con il suo gregge, venne multata nell'aprile 2020
Mirella Cortiana, qui con il suo gregge, venne multata nell'aprile 2020
Mirella Cortiana, qui con il suo gregge, venne multata nell'aprile 2020

Il suo caso aveva fatto il giro d’Italia. Era l’aprile 2020, le prime settimane di lockdown per l’epidemia da Covid, ed era stata multata perché era sul greto del torrente a far bere le sue pecore, lontano chilometri da qualsiasi altra persona, senza mascherina. Ora l’allevatrice e pastora Mirella Cortiana ha ottenuto ragione: dopo aver scritto un accorato appello al governatore Luca Zaia, si è vista annullare la sanzione dai funzionari regionali. «Giustizia è fatta», sorride.

La multa dopo una segnalazione

Era il 18 aprile 2020 quando alla polizia locale giunse una segnalazione: c’era una donna che circolava senza mascherina. Gli agenti raggiunsero Cortiana in via Giantomaso Faccioli, a Magrè, nei campi davanti alla sede centrale della Banca Alto Vicentino, quelli utilizzati in autunno per le esibizioni delle moto da trial.

Il solerte cittadino (anonimo) segnalava che un gregge si era fermato a ridosso del torrente Leogra, e alcune pecore con gli agnellini erano ancora in mezzo alla strada. Di auto ne passavano poche ma il pericolo c’era. Per rintracciare i pastori ed avvisarli degli animali rimasti indietro, gli agenti impiegarono un paio d’ore visto che ormai il gregge era avanzato verso il torrente.

Trovarono Cortiana, di San Vito di Leguzzano, senza mascherina, e la pattuglia verificò la violazione al decreto del governo Conte e alle ordinanze regionali sul coronavirus, e stilò un verbale: “In qualità di pedone conduceva un gregge e circolava sprovvista di mascherina e ogni altro idoneo dispositivo per la copertura di naso e bocca. Si precisa che il trasgressore si trovava nel greto del torrente Leogra e la mascherina si trovava all’interno di un’auto”. La sanzione fu di 400 euro, ma l’allevatrice decise di non pagare ritenendola un’ingiustizia.

Il ricorso e l’archiviazione

Per questo, con l’avv. Deborah Squarzon, Cortiana si era rivolta direttamente al presidente Zaia, che ha incaricato dell’istruttoria il responsabile della direzione protezione civile, sicurezza e polizia locale della Regione, l’ingegner Soppelsa.

Quest’ultimo ha verificato la «regolarità della notificazione», ma ha poi considerato una serie di aspetti. In primo luogo «le caratteristiche del luogo e l’assenza di persone», tanto che non c’era alcun pericolo di contagio da Covid. Non solo: Cortiana - che poteva uscire appunto per far pascolare il gregge - aveva lasciato la mascherina in auto, «pronta all’uso se fosse stato necessario», ed era andata subito a prenderla non appena gli agenti gliel’avevano chiesto. Ancora, il dirigente ha verificato come non ci fosse anima viva per chilometri, e che «il trasgressore stava svolgendo la sua attività lavorativa».

Per questo ha accolto il ricorso e ha archiviato il procedimento, annullando la sanzione nei confronti della vicentina. La comunicazione risale a qualche giorno fa.

Il commento di Cortiana

«Ero lontana da tutti quel giorno, ed ero entrata nel greto del Leogra per far bere i miei animali - ricostruisce Cortiana -. Per scendere avevo dovuto scavalcare un muretto, era impossibile contagiare qualcuno. Sono contenta che, a distanza di tanto tempo, siano state comprese le mie ragioni». 
 

Diego Neri e Matteo Carollo

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