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Piovene

Colman 10 anni dopo. «Serve una rivoluzione»

«Credo sia necessaria una rivoluzione». Maurizio Colman, 50 anni, è tornato. Dopo dieci anni di stop è pronto a riaprire la sua parentesi amministrativa, che in molti davano per chiusa. Ma il già primo cittadino di Piovene dal 2004 al 2014 è di nuovo in scena. Forte dell'esperienza maturata in Regione come consigliere leghista dal 2018 al 2020, si immagina, ancora una volta, alla guida del paese. «Leggendo il vostro giornale, non ho mai trovato una notizia riguardante un atto amministrativo che mi facesse dire: avrei voluto farlo io. E quindi eccomi qui».

Critico rispetto all'operato dell'attuale sindaco Erminio Masero? «Certamente. Vedo solo ordinaria amministrazione portata al parossismo, come se fosse straordinaria attività». All'epoca del suo mandato Masero era vicesindaco. Colman nutre più di qualche perplessità in merito all'operato del suo successore, a suo avviso poco lungimirante e non allineato con i tempi che corrono: «Prendiamo, a titolo di esempio, il distretto del commercio. Questi erano nati con due delibere della giunta regionale del Veneto, una del 2014 e una del 2017. Piovene che fa? Lo apre nel 2023. Si tratta di un'azione amministrativa non tarata nei tempi giusti; non tempestiva».

Per il paese auspica un avvenire diverso e una gestione più oculata. «Ho avuto la possibilità di operare in contesti che escono dai confini comunali e provinciali. Si tratta di calare le pratiche all'interno di un Comune più piccolo; un'operazione non per questo più semplice, dal momento che ci sono meno risorse. Una comunità come Piovene, con le singolarità che esprime, merita di più». Colman sottolinea l'importanza del "pensiero laterale", di chi ragiona fuori dagli schemi, in modo creativo, con una visione ampia e una prospettiva critica e aperta alla collaborazione. Questo deve guidare, a suo avviso, le azioni di un'amministrazione, che deve rispondere alle richieste dei cittadini in modo innovativo. Il confronto può esserci solo quando «c'è dialogo. Un esempio: L'Irpef, a Piovene, è stata innalzata al massimo nel 2020, con una delibera di Consiglio. Se si vuole dare una svolta alla comunità bisogna rimodularla, per dimostrare nei fatti che si va incontro alla popolazione. Lo stesso vale per le comunità energetiche; il costo delle bollette incide sulla qualità della vita. Bisogna guardare più in là».

La formalizzazione della lista di Colman avverrà a maggio; ma il suo progetto politico è stato presentato nei giorni scorsi. Al suo interno vi sono persone che hanno già esperienza in politica, come Fabio Radere, assessore durante il secondo mandato di Colman, oppure Luca Carollo, attuale consigliere di minoranza. Ma la maggior parte ne è priva: «C'è bisogno di chi ha un certo bagaglio alle spalle, ma servono anche persone con questo pensiero laterale, o che hanno fatto determinate scelte di vita e percorsi scolastici o lavorativi; bisogna portare nuovi punti di vista. Sono andato in cerca di chi ha vedute che io non posso avere, come una mamma che deve gestire lavoro e famiglia». Colman chiude dicendo la sua sull'inclusione: «Credo non nasca da percorsi agevolati. Tutti devono essere messi nelle condizioni di poter imparare. Servono più possibilità, non azioni specifiche. O si cresce tutti insieme o non si cresce affatto; il rischio è la ghettizzazione».

Anna Rossi

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