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ARSIERO

Gianni Bellini: «Vivo a caccia di figurine. Una la pagai due milioni»

di Edoardo Mario Francese
Il più grande collezionista al mondo, racconta gli inizi. «Grazie ai luoghi di nascita dei giocatori ho imparato la geografia»
Gianni Bellini ha più di 4 mila album e oltre tre milioni di figurine di tutto il mondo FRANCESE
Gianni Bellini ha più di 4 mila album e oltre tre milioni di figurine di tutto il mondo FRANCESE
Gianni Bellini ha più di 4 mila album e oltre tre milioni di figurine di tutto il mondo FRANCESE
Gianni Bellini ha più di 4 mila album e oltre tre milioni di figurine di tutto il mondo FRANCESE

È arrivato a spendere quasi due milioni di lire per una figurina, raccoglie migliaia di album da 40 anni e coltiva il sogno di un museo del collezionismo: la sua parola d’ordine è “passione”. È quella che ha spinto Gianni Bellini, classe 1963 della provincia di Modena, a diventare il più grande collezionista di figurine di calciatori al mondo. Ha raccontato la sua storia ad Arsiero, nell’ambito del primo convegno filatelico-numismatico, al quale ha contribuito con alcune delle sue raccolte, come quelle sul Vicenza dal 1961/1962 ad oggi. Numeri impressionanti: 4089 album per oltre tre milioni di figurine. Forse è anche per questo che la Panini, storica azienda produttrice di album e figurine, considera Bellini il proprio archivio vivente per il calcio. 

Una passione scattata negli anni '70

«Ho cominciato negli anni ’70 e in modo importante nel 1983. Quando ho iniziato avevo 16 anni e rincorrevo il postino». Gianni ha superato ogni primato, tanto che la Guinnes World Record si era interessata alla sua collezione. «Ho tutti gli album di calcio dal 1970 ad oggi di tutto il mondo, almeno quelli che so che sono usciti. Se uscirà quello sul campionato dello Zimbabwe e lo vengo a sapere, sarà mio. Dal ’90 in poi sono tutti completi, dal ’70 a ’90 ne manca un 10%. Ma sono convinto che tutto si possa trovare, basta avere pazienza. Il vero collezionista compra, scambia e soprattutto non vende». 

In casa si è creato un tesoretto

«Tanti mi chiedevano di dormire in mezzo alle figurine». Dietro ai numeri, un fine lavoro di ricerca. «Quella che ho inseguito di più è costata un paio di milioni di lire. Ho cercato un album brasiliano sul mondiale del 1958 per oltre un anno. Chi lo possedeva voleva una maglia, che ho dovuto acquistare per averlo in cambio».
Oppure il ritratto di Ivano Bordon del 1972/1973, secondo portiere dell’Inter: gli mancava solo quello per completare la collezione e un amico gli propose uno scambio con 500 figurine. Bellini ne aveva 495, corse a comprare un pacchetto per arrivare alla cifra richiesta e trovò Bordin. Il caso, a volte.

C’è anche un aspetto educativo

«Le figurine sono cultura. Dall’evoluzione degli album vedi l’evoluzione dei paesi e dei popoli: dai basettoni degli anni ’70 ai giocatori tatuati di adesso, ai fisici, al tipo di maglia e colletto, al tipo di inquadratura e di sfondo, ti fanno vedere com’è cambiato il mondo. Io ho imparato la geografia con i luoghi di nascita dei calciatori e ho cominciato a contare con le figurine, mettendole in fila. Lo stesso con mio nipote: da piccolo gli facevo mettere vicini gli stemmi uguali, anche quello è apprendimento». 

Le mostre

Nel 2010, su suggerimento di Fabrizio Frizzi, che lo aveva invitato ad una trasmissione, Gianni comincia ad organizzare mostre in giro per l’Italia e gli appassionati si immergono nel suo spettacolo. Negli anni ha allargato i confini, fino in Irlanda; per l’anno prossimo potrebbe esporre in Germania. La passione ha coinvolto anche molti ex giocatori professionisti. «Ho conosciuto calciatori come Rivera, Pagliuca, Nevio Scala, Bordon e Boninsegna: quando parli di figurine sono disponibili». Nel 2014, anno del terremoto in Emilia-Romagna, Bellini ha messo in piedi un evento con una decina di ex calciatori romagnoli per raccogliere fondi (circa 6 mila euro) per del materiale in favore dei terremotati. Il collezionismo diventa missione sociale. 

 

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