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Verso il voto

Cislaghi prova il salto a Velo d'Astico. «Il paese va svegliato»

di Giovanni Maria Filosofo
Consigliere di minoranza negli ultimi 5 anni, punta alla poltrona da sindaco lasciata libera da Giordano Rossi
Il candidato Luca Cislaghi, 33 anni, da 5 all'opposizione
Il candidato Luca Cislaghi, 33 anni, da 5 all'opposizione
Il candidato Luca Cislaghi, 33 anni, da 5 all'opposizione
Il candidato Luca Cislaghi, 33 anni, da 5 all'opposizione

Assieme a Nicola Campanaro, già vicesindaco, a competere per la poltrona di primo cittadino, che sta per essere lasciata libera dopo la decisione di dire addio alla scena politica del plurisindaco Giordano Rossi, è anche Luca Cislaghi. All'opposizione negli ultimi 5 anni di vita amministrativa, 35 anni, tecnico commerciale, Cislaghi ha sciolto ogni riserva e si appresta a scendere nell'arena elettorale. «Lo faccio - spiega - dopo l'esperienza compiuta in questo quinquennio sui banchi della minoranza. Mi è servita per capire meglio il mio ruolo, per conoscere i bisogni della gente, per essere pronto a prendere in mano il paese, a capo di una lista in gran parte rinnovata: con tanti giovani perché, se si lavora per il futuro, proprio loro devono essere i protagonisti».

Da "Futuro per Velo", sconfitta nel precedente turno elettorale, a "Vivere Velo", con cui ora, invece, vorrebbe vincere. Che c'è di diverso tra le due compagini? E perché gli elettori dovrebbero premiarla con il loro voto?

Non rinnego niente del precedente cammino. Però, nel ringraziare Rossi per l'impegno profuso nei suoi 25 anni da sindaco, siamo maggiormente consapevoli di quello che potremo fare da qui in avanti. Ci aspetta la grossa responsabilità di svegliare un paese che in questo momento sembra assonnato.

Cosa intende dire con tale critica affermazione?

Velo, dopo tanti anni caratterizzati da un'azione amministrativa svolta nel solco della continuità, ha bisogno di discontinuità, intesa come nuova vitalità. Ecco perché noi vogliamo risvegliare questo paese, e farlo vivere. Partiamo con questo nostro progetto, che speriamo venga capito, messo in atto e valorizzato con il contributo di tutti. Siamo appoggiati da 30 - 35 persone che abitualmente si trovano per confrontarsi, e che portano la propria esperienza, le idee per un futuro diverso e migliore.

Fra gli obiettivi perseguiti, quali sono quelli meritevoli di particolare attenzione?

Riguardano le famiglie, i servizi, il turismo, le attività produttive, la sicurezza. Dobbiamo aiutare le famiglie sia per quanto può offrire Velo nelle iniziative di inclusione in favore dei figli, che per quanto riguarda l'aiuto per gli anziani. Il nostro è un paese attrattivo, sotto l'aspetto turistico. Abbiamo un'autostrada pedonale che è il percorso dell'ex ferrovia. Dobbiamo far uscire gli escursionisti dal percorso e, grazie ai collegamenti con le piste ciclopedonali, portarli in paese, a visitare i nostri luoghi più belli: ville, castello di Velo, eremo e fontane di Meda, poggio Curegno, contrade e monti. Per evitare i furti ricorrenti, dobbiamo portare nella zona un distaccamento della polizia locale.

Rimangono le attività produttive, importanti per un paese così industrializzato. Che volete fare?

Vogliamo collaborare con gli industriali per rilanciare la formazione professionale. Manca la manodopera, i giovani se ne vanno. Dobbiamo, assieme alle aziende, promuovere delle scuole per formare le nuove maestranze.

Nel vostro progetto ci sono iniziative che presuppongono forze e mezzi superiori a quelle di un singolo Comune. A cosa pensate?

All'Unione montana, che deve tornare ad essere il fulcro principale per realizzare tanti progetti, superando i campanilismi ancora presenti nei piccoli centri. Si devono potenziare le case di riposo della vallata, aumentare la sicurezza, il decoro urbano, rafforzare il distretto sanitario di Arsiero e non smantellarlo. Con l'Unione montana, e una volontà condivisa, possiamo riuscirci.

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