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velo d'astico

Cinque mandati da sindaco. Giordano Rossi cede il passo

«Per me è tempo di dedicarmi alla vita privata. Lascio un Comune senza debiti. Stiamo costruendo una squadra»
Con l’ex prefetto, il sindaco Giordano Rossi all’inaugurazione del gonfalone FILOSOFO
Con l’ex prefetto, il sindaco Giordano Rossi all’inaugurazione del gonfalone FILOSOFO
Con l’ex prefetto, il sindaco Giordano Rossi all’inaugurazione del gonfalone FILOSOFO
Con l’ex prefetto, il sindaco Giordano Rossi all’inaugurazione del gonfalone FILOSOFO

Dopo oltre 25 anni, e 5 mandati e mezzo da sindaco, con la continuità negli ultimi tre, Giordano Rossi ha deciso di non candidarsi. Anche se l’attuale normativa gli permetterebbe di riproporsi ancora, sta completando la sua lunga esperienza di governo del paese. «Da tempo pensavo di smettere, anche prima del decreto-elezioni - dice il più longevo sindaco dell’Alto Astico e Posina - perché c’è un tempo per ogni cosa. Fra l’incarico di sindaco, e quello di consigliere comunale, ho superato i 31 anni di impegno politico. Credo sia un tempo più che adeguato rispetto al progetto che mi ero proposto». 

Le mancheranno il municipio, la possente scala in pietra, i quadri sui luoghi più belli di Velo, il panoramico balcone sulla piazza, le foto dei dipinti della pieve giorgina, il suo ufficio, condiviso con quello della giunta, pieno di faldoni? 
A farmi compagnia saranno i ricordi, per le tante opere realizzate, che hanno dato un volto nuovo a Velo, anche grazie all’aiuto ricevuto dai miei collaboratori. Ricordo, fra tante, la realizzazione del secondo piano di insediamenti produttivi, che ha permesso a tutte le industrie di collocarsi nella zona artigianale, con positivi riflessi per l’occupazione, ma anche per migliorare la qualità ambientale, rispetto ad un insediamento caotico. 

Quali altre opere ricorda con particolare soddisfazione?
Siamo stati il primo Comune a realizzare la pista ciclopedonale, frequentatissima, lungo il sedime dell’ex ferrovia, poi seguiti da Arsiero e Piovene. Con la Comunità montana abbiamo rifatto il ponte sul Posina. Stiamo per completare il marciapiede-percorso, sicuro e suggestivo, che si sviluppa dal capoluogo alle frazioni di Seghe e di Meda, e località San Giorgio, collegandosi, con una bretella, alla pista del trenino. Abbiamo ottenuto 340 mila euro per il restauro del ponte Schiri, sull’Astico, e con 900 mila euro siamo riusciti a compiere il miglioramento sismico delle scuole. Siamo arrivati all’ottava variante al Piano degli interventi. Non esiste Comune con 8 varianti per favorire la crescita urbanistica. 

C’è stato qualche momento buio, in cui si è trovato di fronte a difficoltà non previste? 
Certamente. Ricordo, nel 2014, l’alluvione in località Maso, con gli interventi di sistemazione idrogeologica e la trincea costruita con i servizi forestali. Poi, 2 anni di Covid, su 5 di mandato: abbiamo aiutato la Montanina colpita dalla pandemia, le attività commerciali, le scuole materne. 

Lei si è battuto per ottenere lo spostamento del tracciato del progetto dell’autostrada. E lo ha ottenuto. 
Sono orgoglioso di averlo fatto. Prima il tracciato era interamente previsto nel territorio velese. Lo spostamento in un luogo più idoneo ha liberato la zona industriale, salvaguardando la qualità di vita degli abitanti. 

Che eredità lascia? 
Per chi verrà dopo di me, non sarà un salto nel vuoto. Stiamo costruendo una squadra, in continuità con quella che ha amministrato, formata anche da molti giovani, capaci e preparati. Chi arriverà, troverà un Comune solido e virtuoso, senza debiti. 

Cosa farà “dopo”? 
Mi dedicherò di più alla famiglia. Voglio recuperare la dimensione privata per far decantare la pressione sopportata in tutti questi anni di vita pubblica.

Giovanni M. Filosofo

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