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Anziani, La Casa “bussa” al De Lellis

La sede dell’ente “La Casa” che ospita anziani e non basta piùIl nuovo direttore Marco Peruffo e il presidente Sola. DAL CEREDO
La sede dell’ente “La Casa” che ospita anziani e non basta piùIl nuovo direttore Marco Peruffo e il presidente Sola. DAL CEREDO
La sede dell’ente “La Casa” che ospita anziani e non basta piùIl nuovo direttore Marco Peruffo e il presidente Sola. DAL CEREDO
La sede dell’ente “La Casa” che ospita anziani e non basta piùIl nuovo direttore Marco Peruffo e il presidente Sola. DAL CEREDO

Dopo tre anni di mareggiate, torna la calma all’ipab “La Casa” dove da alcuni giorni ha preso servizio il nuovo direttore, pronto ad affiancare il consiglio di amministrazione per fronteggiare le sfide dei prossimi anni. In particolare la prospettiva di crescita della popolazione anziana, per la quale si stanno già cercando soluzioni ed una potrebbe essere l’utilizzo di una parte dei locali dell’ex ospedale De Lellis. Altro tema che preoccupa è quello del futuro della struttura di Montecchio, che ospita 140 malati psichiatrici e disabili gravi e attualmente si ritrova senza uno psichiatra fisso. DIRETTORE. Il nuovo dirigente dell’ipab è Marco Peruffo, vicentino di 50 anni, per due decenni in forza all’Ulss 8, prima all'ufficio giuridico e poi in qualità di direttore amministrativo. È stato assunto tramite procedura di mobilità con un contratto a tempo pieno e indeterminato. «Qui a Schio – sottolinea - ho trovato una realtà molto variegata ed un corpo dipendenti “sano”. Mi ha colpito il rapporto stretto tra operatori e ospiti che in ospedale non c’è, visto che non c’è una permanenza prolungata». Dal canto suo il presidente Beppe Sola si dice finalmente «tranquillo, dopo tre anni di “guerra continua” a causa di un consigliere del Cda che ci ha procurato ingenti perdite di risorse e di tempo con le sue segnalazioni ad enti di controllo, peraltro mai giunte a sentenza». AUMENTO ANZIANI. In base alle statistiche de “La Casa”, si stima che tra cinque anni servirà una sessantina di posti in più. A Schio nel 2009 gli anziani nella fascia 77-95 anni, quella che interessa all’ipab, erano 9.453, nel 2014 erano 10.757, mentre oggi sono 13.017 (21% in più). «Oggi abbiamo 300 posti, non ne abbiamo di liberi e le liste d’attesa sono lunghe – spiega Sola -. Bisogna già iniziare a trovare soluzioni. Una potrebbe essere l’utilizzo di alcuni locali del De Lellis per creare 30/40 posti letto, non solo per ospiti classici ma anche per letti temporanei, necessari in particolare d’estate quando badanti e famiglie vanno in ferie anche per un mese, oppure posti per ospedale di continuità». Per ora si tratta di un’idea, eventualmente saranno necessarie verifiche tecniche, oltre al consenso dell’Ulss, proprietaria dello stabile. RAZIONALIZZARE. Altro tema è quello dell’accorpamento delle ipab venete con meno di 120 ospiti. In base alla legge regionale 48/2018 c’è l’obbligo di aggregarsi o fondersi, un po’ com’è stato per le Ulss. «In un’ottica di territorio – sottolinea Sola - abbiamo già iniziato a dialogare con alcune piccole strutture altovicentine». MONTECCHIO. “La Casa” gestisce da vent’anni anche la struttura per disabili gravi e mentali di Montecchio Precalcino. «Siamo preoccupati per il suo futuro. Abbiamo 140 utenti molto gravi che sono sempre stati seguiti giorno per giorno con terapie mirate da uno psichiatra fisso. Ora è andato in pensione ma l’Ulss non l’ha sostituito, fornendone uno a chiamata in base alle valutazioni mediche». Altra preoccupazione è il rinnovo della convenzione nel 2020, quando sicuramente entreranno in gioco competitor con contratti nazionali differenti, che potrebbero penalizzare “La Casa”. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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