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Brendola

Vandalismi e gomme bucate: ristoratori minacciati

I titolari del "Novecento", a Brendola, dopo aver sopportato in silenzio hanno deciso di rendere pubblico quanto sta accadendo e hanno chiesto anche l'intervento dell'amministrazione comunale.
Tiziano Roncolato ed Erika Bisognin, titolari del "Novecento" a Brendola
Tiziano Roncolato ed Erika Bisognin, titolari del "Novecento" a Brendola
Tiziano Roncolato ed Erika Bisognin, titolari del "Novecento" a Brendola
Tiziano Roncolato ed Erika Bisognin, titolari del "Novecento" a Brendola

Minacce, atti vandalici, dispetti ma anche vere e proprie intimidazioni. Sono quelle che stanno subendo, da circa un anno, Tiziano Roncolato ed Erika Bisognin gestori del ristorante "Novecento" a Brendola. Dopo aver sopportato in silenzio hanno deciso di rendere pubblico quanto sta accadendo. Chiedendo contemporaneamente l'intervento dell'amministrazione comunale perché siano installate telecamere di videosorveglianza nel piazzale davanti al locale. E il sindaco Bruno Beltrame ha già dichiarato la sua disponibilità per installarne una.

«Non abbiamo proprio idea - ha dichiarato Bisognin - chi possa avercela con noi. Non abbiamo mai avuto screzi o alterchi con il vicinato e men che meno con i clienti. Eppure ci siamo ritrovati con le gomme dell'auto tagliate, candele accese sotto la pergola in legno, gli ombrelloni sabotati e lettere minatorie anonime in cassetta della posta».

Presi di mira da un anno

Tutto è iniziato tra marzo ed aprile 2023 quando nella cassetta della posta hanno trovato due lettere anonime inserite da mani ignote. «Erano entrambe su fogli formato A4, scritte con un pennarello nero - prosegue Bisognin -. Nel primo c'era scritto che dovevamo andarcene e nel secondo è stato rimarcata la minaccia, visto che era scritto che non, avevamo ancora capito, ma da qui dovevamo andarcene. Poi, era il primo giugno, abbiamo trovato le 4 ruote della 500 storica di mio marito squarciate, con tagli sia sulla spalla dello pneumatico sia sul battistrada. Le vetture dei nostri clienti, invece, non hanno mai subito alcun danno: è chiaro che ce l'hanno unicamente con noi».

Le intimidazioni sono poi proseguite anche durante la chiusura estiva. «Se la sono presa con gli ombrelloni del plateatico esterno. In particolare ad uno è stata manomessa la corda d'acciaio portante. L'abbiamo fatta riparare ma, tre giorni dopo, lo stesso ombrellone è caduto in testa a mio marito quando l'ha chiuso: era stato tolto il perno portante. Fortunatamente non ci sono state conseguenze. In seguito abbiamo anche trovato candele accese appoggiate sul legno della pompeiana, alcune proprio sotto le tende degli ombrelloni. Anche in questo caso fortunatamente non ci sono state conseguenze. Tutti gli episodi li abbiamo denunciati alle forze dell'ordine».

L'ultimo episodio

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il furto di una statuetta della Natività che i coniugi avevano allestito a dicembre davanti al ristorante. «La settimana scorsa qualche "brava persona" si è appropriata della statua del Bambin Gesù nel presepe che avevamo costruito nel nostro plateatico esterno. Il valore economico dell'oggetto è solo di qualche euro ma il gesto è vile e assolutamente di pessimo gusto».

L'appello della coppia

I gestori non hanno sospetti e nemmeno spiegazioni. «Con il vicinato abbiamo un buon rapporto - ripetono -. Abbiamo una clientela tranquilla, non ospitiamo compagnie chiassose anche perché abbiamo un "bed & breakfast", quindi ci teniamo a garantire tranquillità. Al sabato a mezzanotte chiediamo di lasciare il locale, non abbiamo musica e non facciamo feste. Invitiamo sempre i nostri clienti, visto lo spazio limitato, a parcheggiare in maniera ordinata per non intralciare il passaggio». Infine un appello. «Abitiamo a cinque minuti dal ristorante, in paese - conclude Bisognin - e tutti sanno chi siamo. Se qualcuno pensa di essere stato penalizzato in qualche maniera venga a trovarci ed a discuterne civilmente».

Giorgio Zordan

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