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La città futura disegnata per 25 mila abitanti

A Montecchio va in scena la città del futuro targata 2020 che riequilibra lo sviluppo demografico al traguardo dei 25 mila residenti, cancellando il sogno degli anni Novanta di espandersi a quota 30 mila. Nonché punta al recupero dell’esistente come alternativa alla nuova edificazione residenziale, commerciale e industriale, salvaguardando il territorio e sviluppando l’urbanistica, i servizi ai cittadini e la mobilità.

Questo è il manifesto della città del futuro che sarà illustrato domani sera in consiglio comunale dall’Amministrazione che esporrà le linee guida di governo dei prossimi cinque anni (il secondo mandato di Milena Cecchetto scadrà nel 2019). Si avvierà poi il dibattito con il Consiglio, i cittadini, le associazioni e le categorie economiche per disegnare la città, che culminerà con l’adozione del piano entro fine 2018.

Questo documento programmatico del sindaco, in sostanza, rappresenta l’anello di congiunzione fra il Piano di assetto del territorio (Pat), approvato due anni fa, e il suo braccio operativo, il Piano degli interventi (Pi). «Dopo aver dato il via al primo Piano degli interventi tematico, che interessa il riassetto urbanistico e commerciale lungo la strada regionale 11, ora l’attenzione si focalizza nel resto del territorio con l’obiettivo di completare il nuovo Piano regolatore comunale - spiega Milena Cecchetto -. Si tratta di un atto programmatorio importante perché funge da base per le future scelte che interessano la Montecchio di domani». «Puntiamo a limitare al massimo il consumo del territorio - aggiunge il vicesindaco e assessore all’urbanistica Gianluca Peripoli - ma anche a governare il nuovo assetto che la città avrà con la realizzazione di importanti opere viarie, Pedemontana, Tav, casello A4, circonvallazione est, con un’attenzione particolare alla ricucitura tra il nord e il sud della città».

CRESCITA. Poche, pochissime le nuove costruzioni. Verrà privilegiata la riqualificazione dell’esistente con il recupero di edifici residenziali. «Abbiamo tenuto conto di ciò che è accaduto in questi anni e i cambiamenti avvenuti con la crisi – spiegano Cecchetto e Peripoli -. Temi già affrontati con il Pat. A Montecchio sono stati concessi 20 ettari da destinare a nuove urbanizzazioni ma ne saranno utilizzati 13 con un risparmio del territorio. Le restanti piccole aree edilizie saranno di completamento e si punterà sull’edificazione di qualità».

ZONA INDUSTRIALE. In città è presente una zona industriale e diverse altre aree cosiddette “improprie” fra cui le vie Cordellina, Melaro, Milano. Il piano prevederà che non ci siano delle espansioni industriali o artigianali ma si darà risposta alle eventuali esigenze delle imprese attraverso l’apertura degli “sportelli unici” delle attività produttive, i Suap.

Verranno preservate anche le aree agricole e paesaggistiche non prevedono nessuna urbanizzazione a fini speculativi ma il recupero del patrimonio edilizio esistente.

MOBILITÀ E SVILUPPO. Verranno studiati diversi tipi di viabilità, distinguendo fra mobilità territoriale, urbana e locale, ingressi ai quartieri che saranno separati dalle infrastrutture di grande scorrimento. In vista della costruzione del nuovo ospedale verranno anche rivisti la viabilità, i servizi a supporto, il consolidamento urbanistico e i trasporti a San Vitale.

ALTE E AREA EX CECCATO. Sono le due grandi tematiche del Piano del sindaco. Ad Alte, futura area appetibile per la facilità di approdo grazie alla sua collocazione vicina alle grandi infrastrutture viarie in costruzione, si darà il via ad una riqualificazione urbanistica, edilizia, sociale e commerciale. Per l’area ex Ceccato, l’Amministrazione punta, invece, ad una concertazione pubblico-privato che tenga in considerazione le esigenze dei residenti e delle categorie economiche.

Antonella Fadda

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