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Il rogo di Brendola

Benzene alle stelle
Sos aria e acqua
Si teme la diossina

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La nube di fumo denso che si è elevata dal rogo
La nube di fumo denso che si è elevata dal rogo
La nube di fumo denso che si è elevata dal rogo
La nube di fumo denso che si è elevata dal rogo

BRENDOLA. Benzene alle stelle, con valori più di venti volte oltre la media annuale. È questa la prima conseguenza certificata dalle analisi Arpav del furioso incendio alla Isello Vernici di Brendola. Ma i test sono ancora in corso e domani si saprà se la combustione ha provocato o meno la dispersione nell'aria anche di diossina, policlorobifenili e benzo(a)pirene. Le prime comunicazioni ufficiali dell'Arpav, arrivate ieri alle 22, parlano di una concentrazione di benzene pari a 120 e 115 microgrammi al metro cubo (quando per questa sostanza, "il riferimento normativo - si legge - per l'aria in ambiente esterno è di 5 microgrammi al metro cubo riferito però ad una media annuale"). "Le concentrazioni di altre sostanze organiche volatili - continua la nota - pur apprezzabili, non risultano particolarmente significative". Mercoledì si conosceranno i risultati del "prelievo di microinquinanti organici (diossine, pcb, IPA)" con un campionatore a Montecchio Maggiore, in piazza Collodi, vicino agli impianti sportivi e ad un istituto scolastico superiore.

 

 

Dopo l'aria, anche acqua e terra. Preoccupa infatti il fiumicello Brendola, dove si sono riversate le sostanze tossiche "lavate" via dagli idranti dei pompieri. Già prima delle 18 il sindaco Bruno Beltrame aveva annunciato il rischio contaminazione, tanto da emanare un'ordinanza per vietare l'irrigazione dei terreni. Arpav ha campionato le acque di spegnimento e ha seguito il loro percorso per predisporre eventuali barriere di contenimento. Pomeriggio in bilico per migliaia di persone, da Brendola a Monticello, da Creazzo a Zermeghedo, passando per Vicenza, dove le finestre sbarrate rendevano l'idea dei timori. Anche, appunto, in mancanza di un pronunciamento ufficiale dell'Arpav, legato però alla difficoltà nel posizionamento delle centraline per il rilevamento dell'aria a causa della coltre fumosa. Alla fine sono stati prelevati due campioni istantanei in via Einaudi e via Orna a Brendola. La nube velenosa si è dissolta in una nebbia nociva trasportata verso nord e verso est, seguendo il vento, come spiegato anche da Marco Rabito di Serenissima Meteo. E con l'attuale alta pressione difficile sperare in un allontanamento rapido degli inquinanti, anche se, prevede Rabito, «già da domani potrebbero arrivare vento e pioggia». 

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