<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Montecchio Maggiore

Area ex Ceccato, tramonta la riqualificazione da 14 milioni. Si riparte fra sette mesi

In maggio scadrà il piano di recupero vincolato da opere con costi ingenti che da una decina d'anni spaventano possibili acquirenti

Il 21 maggio 2024 scadrà il piano di riqualificazione dell'area ex Ceccato Castelli. Una data confermata anche dal sindaco di Montecchio Maggiore, Gianfranco Trapula, riguardo il progetto che ingloba in sé pure la realizzazione di una serie di opere del valore totale, decisamente ingente, di 14 milioni di euro che riguardano strade e viabilità, marciapiedi e spazi per parcheggi residenziali, verde attrezzato e pubblica illuminazione oltre, ovviamente, alla conservazione della facciata storica della azienda. Tutti a carico dell'acquirente.

Il piano di riqualificazione potrebbe essere ulteriormente prorogato

Condizioni estremamente vincolanti, vista la situazione che vede una fetta consistente dell'area all'asta già da anni, previste dal piano integrato di riqualificazione urbanistica, il cosiddetto "Piruea Ceccato-Castelli" che è stato approvato nel 2007 dalla Regione. «Originariamente il Piruea in questione aveva una validità di dieci anni, ma, per effetto delle successive proroghe previste dalla legge, ora una prima scadenza è stata individuata nel 21 maggio 2024», spiega il primo cittadino. Un termine che potrebbe essere ulteriormente prorogato, come conseguenza di una molteplicità di norme disposte durante il recente periodo emergenziale.

La situazione risulta particolarmente intricata

Leggi che hanno anche modificato le scadenze di questi piani. «Perciò la situazione risulta particolarmente intricata e non di facile lettura - conferma Trapula -. In questo contesto resta però ferma la possibilità dell'amministrazione comunale di intervenire con una variazione urbanistica per rideterminare volumi e oneri connessi». Ma l'area di 42 mila metri quadrati bonificata 13 anni fa, prima del fallimento della società "Realte srl", e poi finita all'asta, fino a oggi non ha interessato molti acquirenti. 

Leggi anche
Area ex Ceccato Il piano di rilancio è fuori mercato

All'ultimo incanto l'area era stata proposta a un milione e 750 mila euro

All'ultimo incanto giudiziario, nel 2020, era stata offerta ad un milione 750 mila euro, ma non si era presentato nessuno. Da tempo il Comune si è attivato, affidando l'incarico ad un esperto, per capire se, e quando, sarebbe potuto decadere il Piruea, trasformando l'area in "bianca" senza, quindi, i costosi oneri di costruzione di tutta la serie di opere da realizzare nelle vie vicine a dove si trova l'ex fabbrica Ceccato. «Ad oggi quest'area non è definibile "bianca" - aggiunge il sindaco -. Stiamo interloquendo con vari soggetti interessati, sia per quanto riguarda la parte relativa al fallimento (di una decina d'anni fa, ndr), sia per quella attigua, nella prospettiva di individuare una soluzione urbanistica diversa da quella esistente». E il primo cittadino aggiunge: «Una soluzione peraltro già considerata dal Pat, il Piano di assetto del territorio, che, come indicazione, prevede una significativa riduzione della cubatura possibile, contestuale alla riduzione degli oneri di urbanizzazione richiesti».

L'argomento affrontato anche nel corso dell'ultimo consiglio comunale

E proprio della questione relativa alle condizioni attuali ed al futuro della strategica area ex Ceccato che si trova ad Alte, di cui una parte che si affaccia su via Milano è di proprietà di una società che fa capo ad "Esselunga", si è parlato nell'ultima riunione del consiglio comunale nel corso dell'approvazione della modifica del Dup, ovvero il Documento unico di programmazione. È stato il consigliere di minoranza, Pierangelo Carretta della lista "Insieme X Montecchio", nella sua dichiarazione di voto, a risollevare il tema: «L'area è lì e sappiamo in quali condizioni. Si tratta di capire quanti anni ci vogliono per vederla riqualificata - ha detto -. È per questo che, da tempo, dico che dovremmo acquistarla (come Comune, ndr) e poi decidiamo cosa fare. Oggi vale un milione 250 mila euro».

Antonella Fadda

Suggerimenti