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Villa Caldogno in regola
La Pro Loco può restare

Un suggestivo scorcio della villa palladiana
Un suggestivo scorcio della villa palladiana
Un suggestivo scorcio della villa palladiana
Un suggestivo scorcio della villa palladiana

Tutto in regola in villa Caldogno. Nessun abuso, se di abuso si poteva parlare, è stato commesso dall’amministrazione comunale che, tutt’al più, ha peccato di leggerezza, senza infrangere però alcuna legge nell’assegnare le sale dell’edificio palladiano a due associazioni locali, Pro Loco e Donatori di sangue. Nella telenovela estiva delle ville calidonensi arriva l’ultimo, positivo colpo di scena. La Soprintendenza per le belle arti e il paesaggio, nella persona dell’architetto Giovanna Battista, responsabile per l’area berica, ha infatti sciolto le riserve sull’esito del sopralluogo eseguito lo scorso 20 luglio. Nel corso della missione calidonense l’inviata dell’ente ministeriale, accompagnata dai carabinieri della tutela patrimonio culturale di Venezia, aveva effettuato un’ispezione all’interno del “gioiello calidonense”, dopo aver passato in rassegna il cantiere della discordia nell’ex municipio in piazza Bruno Viola, dove ha sede il bar Enal. Se per l’esercizio pubblico il giudizio resta sospeso, in attesa di capire se e quali sanzioni potrebbero essere elevate nei confronti dei gestori, la parola fine ( fine primo tempo, quanto meno) è arrivata invece per la villa simbolo. «La Soprintendenza ha chiarito che è tutto a posto - conferma in un soffio l’assessore all’urbanistica Marcello Vezzaro- non sono state commesse violazioni nell’affidare alcuni spazi del corpo principale della villa a Pro Loco e Fidas». Parole di sollievo dopo settimane di alta tensione sull’asse Caldogno- Verona, che avevano tenuto in scacco sindaco e assessori, stupiti, per utilizzare un eufemismo, dell’attenzione riservata al territorio dall’organismo di tutela.

«Il clima durante l’ultimo incontro, il 16 agosto, è stato assolutamente rilassato e tante preoccupazioni sono svanite -assicura Vezzaro- le associazioni possono rimanere dove sono, anche in virtù dell’importante ruolo che rivestono nella valorizzazione della struttura, si tratterà solo di fare alcune modifiche perlopiù agli arredi delle stanze».

«La documentazione relativa alla concessione degli spazi alle associazioni nel settembre 2016 è stata inviata - ribadisce il sindaco Nicola Ferronato- così come il calendario degli eventi in programma fino alla fine dell’anno, che dovrà avere il benestare della Soprintendenza». Il cui unico imperativo resta il rispetto delle storiche mura e dunque del carattere storico- artistico del bene. Mentre comincia finalmente a dipanarsi la matassa, qualcosa potrebbe muoversi anche sul fronte della chiesetta longobarda al centro del cimitero cittadino. Pur non disponendo di cifre esorbitanti -si parla di alcune decine di migliaia di euro- potrebbe essere commissionato prossimamente un mini progetto di recupero del sito storico.

Giulia Armeni

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