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Sovizzo

Veggente di Monte Berico: un docu-film ricorderà Vincenza Pasini

Lo farà realizzare il Comune di Sovizzo per promuovere la storia della veggente alla quale nel 1426 la Madonna chiese di far costruire una chiesa in suo nome
L'abitazione dove visse Vincenza Pasini
L'abitazione dove visse Vincenza Pasini
L'abitazione dove visse Vincenza Pasini
L'abitazione dove visse Vincenza Pasini

Un docu-film dedicato a donna Vincenza Pasini, la veggente di Monte Berico. Era nata a Sovizzo nel 1356 in quella che la tradizione orale indicò nella piccola casa in via Marconi, acquistata dal Comune pochi mesi fa. E la stessa amministrazione comunale ha deciso di promuovere la storia della veggente e il suo paese natale, soprattutto in vista della ricorrenza dei 600 anni dell'apparizione della Madonna di Monte Berico, nel 2026. L'obiettivo è quello di ristrutturare e valorizzare l'abitazione e aprirla al pubblico in occasione dello stesso anniversario mariano inserendola all'interno del circuito turistico religioso che coinvolgerà la provincia vicentina. Da qui l'idea di un documentario che ripercorra la sua storia e delle apparizioni della Madonna.

Il docu-film

«Abbiamo ritenuto opportuno, per tutti questi motivi, avviare sin da ora delle iniziative volte a fornire contenuti documentali e multimediali utili a far conoscere al più ampio pubblico la nostra storia e, in particolare, gli eventi legati all'apparizione della Vergine Maria che portò alla edificazione del santuario di Monte Berico», osserva il primo cittadino Paolo Garbin. Proprio nei mesi scorsi l'amministrazione ha incontrato Rossella Menegatto, autrice teatrale di Vicenza, e durante i colloqui è stata appunto avanzata la proposta di realizzare un cortometraggio dedicato proprio a Vincenza Pasini su un soggetto scritto dalla stessa autrice. «Abbiamo avuto modo di apprezzare il rigore storico e il forte impatto emozionale - aggiunge Garbin - e quindi deciso di sostenere il progetto». Costo della realizzazione sarà di 20 mila euro.

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La casa della veggente

Insomma Sovizzo diventerà un passaggio importante per chi, oltre ad essere fedele, vorrà conoscere la storia. Della casa natale di Vincenza Pasini infatti, nonostante si trattasse di una casa contadina, c'è pure traccia nel catasto napoleonico. L'area rientrava nei possedimenti dei nobili proprietari di villa Curti e venne denominato "casa per braccianti". È la tradizione orale e popolana che da sempre ha indicato la modesta costruzione come luogo dove visse donna Vincenza. L'intento dell'amministrazione è destinare la parte più antica, quella cioè dove nacque la veggente e che oggi è all'angolo fra le vie Marconi e Galvani, proprio alla sua storia. Ideare una sorta di stretto collegamento sia con il santuario ma anche con Montemezzo dove è presente un capitello dedicato a donna Pasini in modo tale che i fedeli che arrivano da Vicenza possano conoscere bene la storia religiosa.

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Parolin alla cerimonia di restituzione della casa alla comunità

Alcune settimane fa, alla cerimonia di restituzione della casa di donna Vincenza alla comunità, era presente anche il cardinale Pietro Parolin. «In un'epoca in cui la peste infieriva sulla città, la Vergine si manifestò a Vincenza, esortandola a far erigere una chiesa in suo onore sulla sommità del monte, con la promessa di liberare la città dalla terribile malattia - aveva raccontato il segretario dello Stato vaticano -. Tuttavia, inizialmente, le sue parole non trovarono credito tra la gente del luogo, ma ebbe il coraggio di mettere a rischio la propria vita affinché venisse creduta». E ora via alle iniziative in vista dell'anniversario.

Antonella Fadda

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