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MONTICELLO CONTE OTTO

La maggioranza si spacca. La vice Zanini corre contro il sindaco

L’avvocato, 51 anni, supportata da assessori, consiglieri e da FdI, si presenta sola alle elezioni di giugno
Cristina Zanini, titolare di uno studio legale, ha 51 anni ed è sposata con un figlio
Cristina Zanini, titolare di uno studio legale, ha 51 anni ed è sposata con un figlio
Cristina Zanini, titolare di uno studio legale, ha 51 anni ed è sposata con un figlio
Cristina Zanini, titolare di uno studio legale, ha 51 anni ed è sposata con un figlio

Clamoroso. La maggioranza si spacca a due mesi dalle elezioni, col risultato che il sindaco e la sua vice si candidano l’uno contro l’altra. All’origine della divisione, che coinvolge gran parte del gruppo che guida il paese da anni, diversità di vedute sui nomi da portare in consiglio e sulle opere pubbliche.

«Corro da sola»

Lo ha annunciato Cristina Zanini, dal 2019 vice del sindaco Damiano Ceron. Con lei ci saranno, al momento, l’ex primo cittadino Claudio Benincà, l’assessore Christian Zocchetta e il consigliere di maggioranza Nicola Campagnolo. Zanini annuncia che sarà sostenuta da Fratelli d’Italia, mentre Lega e Forza Italia, colte probabilmente di sorpresa da una rottura inaspettata, sono alla finestra, «ma non chiudiamo la porta a nessuno», dice Zanini. Con lei (e la sua lista civica) e Ceron, salgono a 5 i candidati alla poltrona di primo cittadino a Monticello, tre nell’area che fa riferimento al centrodestra.

La candidatura

Zanini, avvocata cassazionista di 51 anni, titolare di uno studio legale, sposata con un figlio, dà la sua versione e al contempo lancia la sua candidatura. «Abbiamo trascorso 5 anni lavorando duramente per il bene dei cittadini, collaborando in maniera proficua e franca - precisa, riferendosi a Ceron -. Certo, in giunta abbiamo due ex primi cittadini (Benincà e Alessandro Zoppelletto, ndr), oltre al sindaco: personalità forti, con un grande amore per il paese. Mi sono sempre spesa per sanare i dissidi e trovare una sintesi, e questo mi è stato riconosciuto». 

Cosa è accaduto, allora?

«C’era a Monticello, si avvertiva da tempo, una necessità di rinnovamento, di trovare una sintesi efficace fra l’esperienza e la necessità di qualcosa di nuovo. Per questo, durante gli incontri di maggioranza, più volte avevo proposto dei nomi di persone che si sarebbero potute candidare portando idee innovative, ma la risposta dell’attuale sindaco non è mai stata positiva».

Solo una questione di nomi?

«No - prosegue Zanini, che sottolinea di non voler fare alcuna polemica -. C’era anche la questione delle opere pubbliche, in particolare la proposta di realizzare un centro di aggregazione che diventasse un punto di riferimento, un polo attrattivo, che riunisse le comunità di Monticello, Vigardolo e Cavazzale. E, accanto a questo, la voglia di rinnovare il paese dal punto di vista urbanistico, di abbellirlo; oltre al bisogno di trovare spazi per tutti gli sport. C’è, a mio modo di vedere, il bisogno di compiere scelte strategiche, che vadano oltre i confini comunali, in un rapporto di collaborazione con i municipi contermini e con la Provincia di Vicenza. È su questo che ci siamo scontrati».

La candidata taglia corto sul passato, e si concentra su una campagna elettorale partita di fatto già all’indomani della spaccatura. «Lo stile del nostro gruppo rimarrà quello del dialogo con i cittadini, nell’ottica di una crescita che Monticello si merita. Creeremo una squadra di persone competenti, innamorate di Monticello Conte Otto, che operano a favore della comunità, non certo contro qualcuno».

Diego Neri

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