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La storia

La bicicletta speciale per il Giro di Andrea

Il ragazzo ha coronato il suo sogno e parteciperà ad un finale di tappa della corsa Rosa. La madre: «Non solo un desiderio ma una cura»
Grazie ad una bici speciale, Andrea potrà correre un tratto della 16esima tappa del Giro d’Italia (Giancarlo Noviello)
Grazie ad una bici speciale, Andrea potrà correre un tratto della 16esima tappa del Giro d’Italia (Giancarlo Noviello)
Grazie ad una bici speciale, Andrea potrà correre un tratto della 16esima tappa del Giro d’Italia (Giancarlo Noviello)
Grazie ad una bici speciale, Andrea potrà correre un tratto della 16esima tappa del Giro d’Italia (Giancarlo Noviello)

Ha finalmente coronato il suo sogno e martedì potrà correre un tratto del Giro d’Italia con una bici speciale. Andrea Carta, 12 anni, di Cavazzale di Monticello Conte Otto, è un ragazzo affetto dalla nascita dalla sindrome di Sturge-Weber, una patologia che lo limita nei movimenti, nella parola e nella vista, costringendolo a continue visite e ricoveri in ospedale. Ora, però, grazie all’associazione Make a wish Italia, ha visto esaudire il suo desiderio di avere una bici speciale e proverà, martedì, con il team VaccinarSì del presidente e segretario provinciale Fimp di Vicenza Bruno Ruffato, a percorrere il tratto finale della 16esima tappa del Giro d’Italia “Sabbio Chiese-Monte Bondone”. 

La storia di Andrea

«La vita di mio figlio è iniziata in salita - spiega la madre Annalisa Valentini, che lavora come assistente sociale al Comune di Vicenza - prima con la diagnosi della malattia rara, quando aveva solo un mese di vita, tramite una risonanza, poi con la morte del papà Nicola, il 26 giugno del 2012, a causa di un infarto, quando mio figlio aveva appena 21 mesi. La sindrome di Sturge-Weber è una malattia neurocutanea, ovvero una patologia che colpisce principalmente la pelle ed il sistema nervoso, ed è caratterizzata da una anomala formazione durante lo sviluppo in utero dei vasi capillari e venosi».

La madre spiega come, negli anni, è stata affrontata la malattia

«Da quando aveva tre mesi, Andrea è sempre stato seguito dal reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Verona per il monitoraggio delle crisi epilettiche - continua -. Purtroppo non ci sono speranze che Andrea possa guarire per la gravità del suo quadro clinico: l’unica possibilità è quella di controllare l’insorgenza di nuove crisi epilettiche con la somministrazione di specifici farmaci. La malattia lo priva dell’autonomia e lo obbliga a visite costanti oltre che a trattamenti medici importanti. Nella sua vita ha subito due interventi chirurgici rilevanti: il primo, nel 2015, per il glaucoma; il secondo, a marzo, di chirurgia funzionale agli arti inferiori, che ha comportato una lunga riabilitazione in ospedale. Nel 2016 ho fondato, con altri genitori, l’Associazione italiana sindrome di Sturge-Weber, affinché le famiglie con figli affetti dalla stessa patologia possano essere unite in una rete solidale, diffondere informazioni sulla malattia e finanziare progetti di ricerca scientifica in tale ambito».

L’Associazione italiana sindrome di Sturge-Weber

La vita ha donato ad Andrea sia dei nonni materni che lo hanno sostenuto in questi anni e che nutrono un amore immenso per il loro nipote, sia un secondo papà. «Alberto è premuroso ed attento alle esigenze di Andrea - continua Annalisa -. È un compagno straordinario, che si lascia coinvolgere nelle numerose iniziative e progetti che gli propongo per la nostra famiglia, tra cui quella di coltivare la grande passione per il motociclismo, che siamo riusciti a trasmettere anche ad Andrea. Quest’anno lo porteremo al Gran premio del Mugello, mentre l’anno precedente siamo stati a San Marino. Andrea accetta con entusiasmo queste iniziative, perché gli permettono di vivere nuove emozioni e di rimanere all’aria aperta». 

Make a wish Italia onlus esaudirà il sogno di Andrea: il Giro d'Italia

L’anno scorso mamma Annalisa ha segnalato suo figlio all’associazione Make a wish Italia onlus affinché venisse realizzato un suo grande desiderio: poter avere una bicicletta. «Quello di Andrea non è solo un desiderio, ma un bisogno forte, una gioia di cui ha assoluta necessità: una cura di forza, speranza, resilienza ed inclusione - spiega la madre -. Per questo motivo, Make a wish Italia, l’associazione no-profit nata nel 2004, continua a realizzare grazie ai suoi tre volontari, Silvia, Luca ed Elisa, i desideri di tutti i bambini affetti da gravi patologie, come quella di Andrea, che finalmente ha raggiunto il grande “sogno”: correre con la sua bicicletta il tratto finale della 16esima tappa del Giro d’Italia». 

 

Giancarlo Noviello

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