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Verso la fusione

Dalle "nozze" tra Sovizzo e Gambugliano potrebbe nascere Valdiezza

Referendum: in caso di responso favorevole i sindaci Matteo Forlin e Paolo Garbin si dimetteranno
Referendum: in caso di responso favorevole i sindaci Matteo Forlin e Paolo Garbin si dimetteranno
Referendum: in caso di responso favorevole i sindaci Matteo Forlin e Paolo Garbin si dimetteranno
Referendum: in caso di responso favorevole i sindaci Matteo Forlin e Paolo Garbin si dimetteranno

Valdiezza o Sovizzo con Gambugliano, oppure Sovizzo-Gambugliano o anche un nome nuovo. Sono le proposte presenti nel sondaggio dei due Comuni, che hanno intrapreso la via della fusione, ai propri cittadini. Un questionario online, che si trova sul sito internet municipale da compilare entro il 20 giugno, dove, chi vorrà, potrà rispondere ad alcuni interrogativi. Prossimamente il sondaggio arriverà, cartaceo, anche nelle case dei residenti e sarà destinato a chi non ha familiarità con internet o non ha una email. «È solo interlocutorio – precisa il sindaco sovizzese, Paolo Garbin – per capire quali siano le intenzioni dei nostri cittadini. Noi portiamo avanti l’idea della fusione ma poi saranno i sovizzesi a scegliere». 
Una decina le domande fra cui si chiede, ad esempio, quali possano essere gli ambiti più importanti per lo sviluppo futuro del territorio, come si vorrebbero investire i fondi che arriverebbero dalla fusione, quali nuovi servizi eventualmente da attivare e anche se ci sono dubbi o perplessità sulla nuova strada. Nel caso in cui andasse in porto il progetto di un Comune unico saranno circa 8 i milioni di euro che, in 10 anni, entreranno nelle casse municipali provenienti da Stato e Regione: il primo anno saranno 1 milione e 200, il secondo 992, il terzo 948 mila e dal quarto al decimo anno 838 mila euro. L’ultimo quesito, ma solo come sondaggio e senza alcun valore, riguarda la volontà, o meno, che Sovizzo e Gambugliano si fondano. Domanda che verrà posta, ed avrà reale valore, fra più di un anno al momento del referendum. 
«Da settembre – aggiunge Garbin – organizzeremo una serie di incontri con i cittadini, con tutte le associazioni che operano nel paese e anche con i diversi portatori di interesse. Capiremo se sono d’accordo, o meno, con la fusione e chiariremo se ci sono dubbi. Ovviamente si parlerà anche del futuro nome. Abbiamo anche intenzione di stampare un depliant apposito per dare ulteriori spiegazioni”. Tutti passaggi preparatori per arrivare, ad ottobre 2023, al referendum vero e proprio dove i sovizzesi e i gambuglianesi verranno chiamati alle urne per pronunciarsi sulla fusione. In quell’occasione verrà deciso il nome ufficiale. Da quel momento, cioè dopo il risultato della consultazione popolare, la palla passerà in Regione dove sarà redatta un'apposita delibera riguardante l'Unione. L'obiettivo finale, nel 2024, sarà quello di andare a una elezione unica, con un solo sindaco per il nuovo Comune che sarà appena creato. 
«Se la risposta dei cittadini dovesse essere positiva il 1° gennaio 2024 entrambe le Amministrazioni si dimetteranno. A quel punto verrà nominato un commissario prefettizio che traghetterà i due paesi verso le nuove amministrative a primavera» conclude il primo cittadino. Con la nascita del Comune unico tutti i servizi municipali per i cittadini continueranno a essere forniti come prima. Codici fiscali, carte d'identità, patenti e altri documenti che vengono normalmente utilizzati da residenti e imprese rimarranno validi fino alla naturale scadenza. 

Antonella Fadda

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