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Grumolo delle Abbadesse

«Si è accasciato davanti a me, ho cercato di rianimarlo ma è stato tutto inutile»

Per gli amici, ciclisti come lui, era il “saggio”. La persona di cui si potevano sempre fidare. E proprio quegli amici non riescono ancora a capacitarsi del fatto che Antonio Bacciliero, 66 anni di Grumolo delle Abbadesse, appassionato di ciclismo, sia morto a causa di un malore sabato pomeriggio a Bastia di Rovolon, nel Padovano, mentre era in sella alla sua bicicletta.  Chi lo conosceva, infatti, lo descrive come una persona atletica e in piena forma. È morto davanti agli occhi di un compagno di escursione, Lorenzo Bortolaso. È stato lui a confidare che ha «tentato di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare». La notizia della tragedia ha suscitato grande cordoglio a Grumolo, dove Bacciliero, già dipendente dell’Inps e pensionato da pochi anni, era molto conosciuto.

«I Bacciliero sono una famiglia storica in paese - spiega il sindaco Andrea Turetta -. Antonio era conosciuto per la sua grande passione per il ciclismo. Era un vero atleta, anche per questo non riusciamo a capire come sia potuto accadere. Correva in bici da sempre e da quel che sappiamo non aveva problemi di salute. Quello che è successo è inspiegabile». 

 

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Il 66enne, che lascia un fratello e una sorella, faceva parte della società di ciclismo amatori Cortal Abbadesse. «Antonio non era un amico, di più - racconta Dante Vecchiato, presidente della società, ancora scosso per l’improvvisa tragedia -. E pensare che ha fatto l’ultima visita medica sotto sforzo il 17 gennaio scorso, ed era andato tutto bene. La visita non aveva evidenziato problemi. Antonio aveva un fisico eccezionale». Bacciliero, sabato, poco dopo le 17, stava percorrendo la pista ciclabile che collega via Lovolo con il centro del paese padovano.

Era in compagnia dell’amico di pedalata Bortolaso, anche lui ciclista di Grumolo, con il quale usciva tutti i weekend. «Ho parlato con Bortolaso - continua Vecchiato -. Mi ha raccontato che Antonio, improvvisamente, ha iniziato a zigzagare con la bicicletta, prima di crollare a terra in mezzo alla strada. Lo ha soccorso subito, aiutato anche da un’altra ciclista che passava di lì. Hanno provato a fargli il massaggio cardiaco, poi è arrivato l’elisoccorso ma non c’era già più nulla da fare». 

A causare la morte sembra sia stato un infarto fulminante. Per Vecchiato, Bacciliero era infatti «un ciclista non da poco. Era un grande atleta, aveva fisico. Aveva corso in bici in Sicilia, in Corsica, in Francia, a Capo Nord e anche in America, da costa a costa». Era un punto di riferimento per il gruppo di cicloamatori grumolese. «Siamo una quarantina, tutti addolorati. Andrea era una brava persona, gli volevano tutti bene. Io lo chiamavo “il saggio”, perché di lui ci si poteva fidare. Da circa vent’anni andavamo a Lanzarote, nelle Canarie, per fare grandi giri in bici. Aveva già prenotato il viaggio - conclude con commozione - anche per quest’anno».

 

Marco Marini

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