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CALDOGNO

Davide ha fretta di nascere. La mamma lo partorisce in auto

di Alessandra Dall'Igna
I genitori, dopo essere stati mandati a casa più volte dall’ospedale, ci stavano tornando e per strada il bimbo è venuto alla luce
I neo genitori Michela Scapin e Nicola Sbabo con il piccolo Davide
I neo genitori Michela Scapin e Nicola Sbabo con il piccolo Davide
I neo genitori Michela Scapin e Nicola Sbabo con il piccolo Davide
I neo genitori Michela Scapin e Nicola Sbabo con il piccolo Davide

Nascita rocambolesca per un piccolo di Caldogno, che ha deciso di venire al mondo in un fuoristrada con le quattro frecce accese all’imbocco della bretella Thiene-Schio. 

Un'avventura a lieto fine

Un’avventura fortunatamente a lieto fine quella vissuta dai genitori Nicola Sbabo, 35 anni, e Michela Scapin, 33 anni, di Caldogno, che nella notte tra giovedì e venerdì hanno dato il benvenuto al piccolo Davide a bordo della loro Jeep.
Tutto ha inizio giovedì pomeriggio verso le 15.30 quando i due, già genitori di Sole, 3 anni, si recano all’ospedale di Santorso per una procedura programmata di induzione del parto. 

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«Dalle ecografie era emerso che il bambino era più grande del previsto pertanto, in accordo con i medici, ci siamo presentati in reparto per la procedura di scollamento» racconta ancora emozionato il padre. Si tratta di una tecnica non invasiva utilizzata per avviare il travaglio. Dopo la procedura, la futura mamma è tornata a casa ad aspettare l’evolversi della situazione.

Sono iniziate le contrazioni

«Nel giro di poche ore a Michela sono iniziate le contrazioni - continua il marito - e pertanto alle 21.30 decidiamo di tornare in ospedale per sicurezza. Alle 22.30 le fanno un primo monitoraggio delle contrazioni e ci spiegano che il travaglio non è ancora iniziato. Ci invitano così a ritornare dopo un’ora e mezza per un secondo monitoraggio, e così facciamo». 

A mezzanotte e mezza i due genitori si imbarcano per la terza volta in un viaggio verso l’ospedale, ma anche in questo caso vengono rimandati a casa perché la situazione non è cambiata rispetto al pomeriggio. 

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Il ritorno a Santorso

«Ci dicono che è tutto bloccato e consigliano a Michela di andare a casa e di fare una doccia rilassante di mezz’ora, aspettando l’arrivo di contrazioni forti - spiega Nicola -. In realtà mia moglie ha sempre lamentato forti dolori, tanto che non era in grado di rimanere in piedi. Quando ha iniziato a perdere sangue, siamo corsi in auto e partiti in direzione di Santorso». 

Un corsa che si interrompe prima in via dell’Autostrada, quando Michela chiede al marito di fermarsi perché “sente” la testa del bambino, e poi all’imbocco della bretella Thiene-Schio quando il piccolo Davide sta ormai uscendo. 

Il parto in auto

«Ho accostato di colpo, e dopo aver messo le quattro frecce ho aiutato mia moglie a partorire - spiega ancora incredulo il neo papà -. L’ho preso delicatamente per le spalle ed è uscito senza sforzo. Fortunatamente ha subito pianto e lì io e Michela abbiamo tirato un sospiro di sollievo perché abbiamo capito che, nonostante il trambusto, era andato tutto bene. È stata per noi una gioia grandissima, però ci dobbiamo ancora riprendere dallo shock ». I due hanno poi raggiunto l’ospedale dove mamma e neonato sono stati affidati alle cure dei medici. 

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