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Violenza sulle donne
Oltre duemila in marcia
per gridare «basta»

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Un selfie di rito e poi di nuovo in marcia Oltre duemila i partecipanti all’evento Pronti a partire dal Palangarano lungo i due percorsi della marcia. FOTOSERVIZIO CECCON
Un selfie di rito e poi di nuovo in marcia Oltre duemila i partecipanti all’evento Pronti a partire dal Palangarano lungo i due percorsi della marcia. FOTOSERVIZIO CECCON
Bassano, "U-Nisciti... al cuore della donna" (CECCON)

«Solo quando le idee si uniscono diventano fatti». E i fatti sono gli oltre 2 mila partecipanti agli eventi organizzati dal tavolo delle associazioni femminili bassanesi, che per la prima volta si sono messe insieme nell’evento “U-Nisciti… al cuore della donna”, organizzato nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un successo, a cominciare dalla passeggiata, divisa in due percorsi ad anello, di 5 e 10 chilometri, che allo start allestito nell’area di Palangarano, in quartiere XXV Aprile, ha visto 2.050 partecipanti pronti a mettersi in marcia per la causa. «Siamo entusiasti - spiega la portavoce dell’evento e presidente do Soroptimist, Sonia Zonta - Ci aspettavamo al massimo mille persone e abbiamo raddoppiato anche le nostre più rosee aspettative». L’evento sponsorizzato anche dalla Fondazione Banca popolare di Marostica Volksbank e Confcommercio, con l’appoggio dell’Amministrazione comunale ha riunito cuore e professionalità di 8 associazioni (Ande, Casa a colori, Casa Sichem, Cif, 8 Marzo, Inner Club International; Questa citta- Spazio Donna e Soroptimist Club) appoggiate nella gestione dei ristori da Ana, Agesci, marciatori di San Marco e sportivi della Marcia delle acque, insieme alla commissione pari opportunità e ai volontari del quartiere. «La cosa davvero bella è stata crederci insieme e insieme a tutti i partecipanti raggiungere questo successo - continua Zonta - La cosa che ci ha meravigliato è stata l’altissima partecipazione del gruppo Facebook “Essere mamme a Bassano e dintorni”, pronto a fondarsi in associazione, le aderenti sono arrivate a centinaia con passeggini e bimbi, accolti nel ristoro di Casa Betania, con le suore che ci hanno messo a disposizione stanze calde, bagni, fasciatoi e tè caldo». L’obiettivo, anche grazie ai primi fondi donati e raccolti con la marcia, è quello di costruire progetti capaci di guardare al futuro delle donne vittime di violenza: «Abbiamo l’appoggio dell’Amministrazione comunale e dell’Ulss - conclude Zonta - il vero problema delle donne che chiedono aiuto ed escono di casa per scappare ai soprusi è quello di trovare un lavoro che consenta loro di essere indipendenti e ricostruirsi un futuro». •

Francesca Cavedagna

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