Una piaga che non trova soluzioni e non accenna a diminuire. E i cui costi ricadono inevitabilmente sui Comuni e quindi sulle tasche dei cittadini. È quella dell'abbandono selvaggio dei rifiuti lungo la statale 47. Le aree di sosta così come i bordi della carreggiata nel tratto che attraversa le pertinenze territoriali tra Romano d'Ezzelino e Valbrenta, fino al confine col Trentino, sono delle vere e proprie discariche a cielo aperto. Un problema annoso che pare non riesca a trovare soluzioni definitive.
Le diverse amministrazioni comunali, a partire proprio da quelle di Romano e Valbrenta, seguite da Bassano e Pove, stanno intavolando incontri con l'Anas, perché nel problema rifiuti bisogna districarsi tra competenze, costi di smaltimento e sicurezza. I Comuni non possono mandare volontari a raccogliere bottiglie e sacchetti sulla 47: «Troppo rischioso, non se ne parla nemmeno - tuonano i sindaci all'unisono -. Ci deve pensare l'Anas, che ha i mezzi per operare in sicurezza attraverso il rallentamento e la limitazione del traffico»