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Tezze sul Brenta

Tommaso, morto per meningite: in cinque vivranno grazie a lui. Compagni e amici sotto choc, il cordoglio del mondo del basket

Sono cinque le persone che riceveranno gli organi espiantati del 17enne di Tezze sul Brenta Tommaso Fabris. Tantissimi i messaggi sui social per ricordare il giovane giocatore di basket
Tommaso Fabris, 17 anni, con la maglia del The Team di Riese Pio X (Foto Facebook)
Tommaso Fabris, 17 anni, con la maglia del The Team di Riese Pio X (Foto Facebook)
Tommaso Fabris, 17 anni, con la maglia del The Team di Riese Pio X (Foto Facebook)
Tommaso Fabris, 17 anni, con la maglia del The Team di Riese Pio X (Foto Facebook)

Sono cinque le persone che riceveranno gli organi espiantati di Tommaso Fabris, il 17enne di Tezze sul Brenta morto in pochi giorni dopo essere stato colpito da una meningite di tipo B e ricoverato nel fine settimana scorso all’ospedale San Bassiano, a Bassano del Grappa. Nel corso della notte e della mattinata hanno operato diverse equipe di chirurghi per procedere con le delicate operazioni dopo che i genitori dello studente del liceo scientifico da Ponte di Bassano avevano dato l’ok alla donazione dopo la dichiarazione di morte da parte dei medici. Ulss 7 Pedemontana. Gli organi sono destinati a pazienti di Roma, Verona, Torino, Padova e Milano. Il decesso ha avviato il tracciamento di tutti i contatti avuti dal ragazzo negli ultimi 10 giorni mettendo sotto profilassi 265 persone totali, di queste 60 sono già uscite dal controllo sanitario.

 

Il sindaco di Tezze: «Lutto difficile da accettare» 

La notizia del decesso di Tommaso Fabris ieri si è sparsa in fretta non soltanto a Tezze sul Brenta, dove il giovane viveva con i genitori e il fratello sedicenne nella frazione di Stroppari, ma anche in tutto il Bassanese, il Vicentino e il Trevigiano, dove lo sportivo giocava nella squadra di basket del Riese Pio X. La reazione di tutte le persone che conoscevano Tommaso, e anche di quelle che nelle ultime ore hanno appreso la sua storia attraverso i media, è stata di sconcerto, e dolore profondo. Gli amici di scuola e i compagni di allenamento faticano - giustamente - a trovare una motivazione e una consolazione a un destino tanto ingiusto, che ha toccato Tommaso ma che sarebbe potuto capitare a tutti. 

«La situazione era apparsa gravissima fin dal primo momento - commenta il sindaco di Tezze Luigi Pellanda -. Resta un enorme dolore che condividiamo con la famiglia, con tutti gli amici e i compagni di Tommaso. Per la nostra comunità si tratta di un lutto difficile anche solo da accettare, perché quando perde la vita un ragazzo di 17 anni si fa davvero fatica a prendere coscienza di una realtà così drammatica. L'affetto che sta circondando i genitori è la testimonianza di quanto benvoluto fosse il ragazzo. Quando sono andato a salutarlo in ospedale assieme ai famigliari e a tanti compagni di classe, ho visto negli occhi di tutti un dolore così profondo che ha lasciato in ognuno di noi un grande sconforto e un senso di ingiustizia».

 

Il dolore dei compagni di scuola del liceo Da Ponte

Silenzio e dolore, al liceo Da Ponte. Per tutti ha parlato il preside, Mario Tedesco, interrompendosi più volte visibilmente commosso. «Adulti e studenti, siamo tutti devastati - commenta - perché quanto è accaduto è assolutamente incomprensibile e la repentinità degli eventi non ci ha concesso neppure il tempo per preparaci. Avevamo uno studente modello, concentrato sulla scuola e sulla sua grande passione per la pallacanestro, un ragazzo cui tutti volevamo profondamente bene e adesso siamo impotenti di fronte a un evento assurdo». Un evento di fronte al quale preside e insegnanti, pur con tutte le difficoltà del momento, si stanno attrezzando per prendere le dovute contromisure e lenire, per quanto possibile, le sofferenze dei ragazzi. «Il nostro pensiero va ai familiari - aggiunge Tedesco - ai quali vogliamo manifestare tutta la nostra vicinanza. Per quanto riguarda i compagni di classe e gli altri coetanei, invece, ci siamo messi subito in contatto con degli psicologi per organizzare un percorso di accompagnamento. Comprendiamo il dolore dei nostri ragazzi, toccati direttamente da un lutto in un'età nella quale la vitalità è al massimo, e faremo in modo di aiutarli». Rispetto al calendario delle attività scolastiche, particolarmente ricco in questa fase dell'anno, è stata decisa la sospensione delle iniziative, di concerto con gli insegnanti e i rappresentanti degli studenti. «Questo - ancora il preside - come segno di rispetto nei confronti di Tommaso e dei suoi cari, fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata».

 

Il cordoglio di Sammy Basso

E tra gli eventi in programma c'era anche un'assemblea alla quale doveva partecipare Sammy Basso, anche lui di Tezze, come Tommaso. Non lo conosceva ma ha seguito da vicino la vicenda. «Al di là del dolore indicibile che sta provando la famiglia, mi metto nei panni dei suoi compagni di classe - sono le parole di Sammy - Dovranno convivere con quel banco vuoto e realizzare la perdita del loro amico». 

 

Mondo del basket in lutto

Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social, soprattutto nel mondo del basket. Tommaso Fabris giocava in C Gold con il The Team di Riese Pio X e nelle giovanili dell'Orange1 Basket Bassano, col quale era stato Campione d'Italia Under 14 tre anni fa. La società bassanese lo ha ricordato con un «Ciao Tommy» e un cuore azzurro. Quella trevigiana, invece, ha scritto: «Ovunque tu sia adesso, sappiamo che sarai sempre parte della nostra squadra. Il ragazzino che amava giocare a basket e che ha saputo subito farsi voler bene soltanto con la forza dello sguardo. Quel ragazzino che con la maglia griffata The Team non vedeva l’ora di scendere in campo con il sorriso stampato sulle labbra. Non ti dimenticheremo. Mai».
Anche il Comitato Regionale della Fip Veneto ha voluto ricordare Tommy con un messaggio sui social, così come la celebre pagina dedicata al basket "La giornata tipo": «Non è ammissibile pensare che un ragazzo neanche maggiorenne, innamorato del basket, con tutti i sogni ancora da realizzare, non sia arrivato a finire di giocare neanche il primo quarto della sua vita. È un giorno terribile per la pallacanestro italiana».

 

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