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L'incidente di Rosà

Suora investita e uccisa. «Il camionista è sotto choc, ma non è fuggito»

Il 22enne, indagato per omicidio stradale, ieri è tornato in Polonia. La vittima, suor Ferdinanda, sarà ricordata con una camera ardente.
Rosà, il luogo del dramma: suor Ferdinanda stava andando a messa
Rosà, il luogo del dramma: suor Ferdinanda stava andando a messa
Rosà, il luogo del dramma: suor Ferdinanda stava andando a messa
Rosà, il luogo del dramma: suor Ferdinanda stava andando a messa

Era troppo sconvolto, così la polizia locale ha scelto di trovargli un alloggio per la notte in un albergo di Bassano. E solo ieri Jakub Guzek, il camionista polacco di 22 anni, responsabile dell’investimento mortale di suor Ferdinanda (Maria Ferraro), ha potuto organizzare il suo rientro a casa, in accordo con la ditta di trasporti per cui lavora.

La ricostruzione dell'investimento mortale

Nel frattempo le indagini proseguono. L’autotrasportatore, risultato negativo ai test di alcol e droghe, è indagato per omicidio stradale. Gli agenti Ne.Vi di Rosà e Tezze non gli hanno invece contestato la fuga e il mancato soccorso, in quanto le risultanze delle prime indagini, confermate anche dalle immagini della videosorveglianza e da testimonianze, avrebbero confermato la versione del giovane polacco: era del tutto inconsapevole di aver investito suor Maria Ferraro, tanto che ha tirato dritto per la sua strada, ignaro del dramma. Lo ha ribadito più volte anche agli agenti: «Sono sconvolto per quanto accaduto, se me ne fossi accorto mi sarei fermato immediatamente, avrei fatto di tutto per non farle del male».
Una doppia tragedia, quindi, quella che alle 7.20 di martedì ha stravolto le esistenze della religiosa e del camionista. Suor Maria stava andando a messa nel vicino duomo, doveva attraversare la statale e avrebbe tentato di passare tra due camion fermi in colonna. In quel momento è scattato il verde e i mezzi pesanti sono partiti proprio nell’istante in cui la religiosa si trovava vicino al camion condotto da Jakub Guzek, che non l’ha vista in quanto era nel punto cieco della motrice. L’anziana è stata investita e non c’è stato nulla da fare.

Il problema della sicurezza stradale

In queste ore tutta la cittadinanza rosatese è tornata a interrogarsi sulla sicurezza stradale. Per l’Amministrazione comunale, sollecitata a dare una risposta al problema del traffico, interviene il vicesindaco e assessore alla viabilità Paolo Bordignon.
«È difficile in questo momento ritornare sul problema viabilità a poche ore di distanza da quanto accaduto, in ogni caso serve ricordare quanto abbiamo inserito nel nostro programma elettorale, e cioè la continuazione dell'accordo con Regione Veneto e Provincia - dichiara Bordignon -. Stiamo affrontando la questione consapevoli del problema: abbiamo un dato preciso dei flussi di traffico e la vicepresidente della Regione sta valutando dove reperire le risorse. Solo poi valuteremo eventuali proposte progettuali. Relativamente alla mobilità dolce lungo la statale, questo è un problema difficilissimo, che hanno tutti i Comuni tagliati da un'arteria statale: cercheremo di valutare ulteriori interventi migliorativi, ma che per forza di cose dovranno passare al vaglio di Anas. Non verremo meno ai nostri impegni di amministratori, consapevoli delle criticità della viabilità di Rosà, ma non vogliamo cadere in provocazioni o allarmismi che fanno solamente il male dei rosatesi. Per quanto riguarda la mobilità dolce, credo che Rosà non sia seconda a nessuno, visto la rete di piste ciclopedonali di cui gode e in questo momento abbiamo altri due cantieri aperti. Abbiamo preso un mandato preciso dai cittadini, per cui tutte le varie proposte saranno discusse con la popolazione, con la massima trasparenza ma senza strumentalizzazione».

L'addio a suor Ferdinanda

Nel frattempo, le suore dell’Istituto Palazzolo, struttura in cui abitava suor Ferdinanda, stanno organizzando la cerimonia per ricordare la loro consorella.
«Gli ospiti dell’istituto vorrebbero salutare suor Ferdinanda - spiega la madre superiora, suor Daniela -. Pensiamo infatti di allestire qui una camera ardente e sarà anche recitato un rosario, in attesa della celebrazione del rito funebre. Parlare di lei, in questo triste momento, ricordarla nelle sue attività, nella sua presenza sempre costante, nella sua voglia di essere informata del territorio mediante la lettura dei giornali, ci aiuta molto ad affrontare questo momento difficilissimo. La settimana prossima verrà qui la madre generale, nell’ambito di una visita fissata da tempo, e proprio per quell’evento suor Ferdinanda aveva ricamato un centrino da regalarle. È stato l’ultimo suo lavoro. Ci mancherà molto». 

Francesca Cavedagna ed Elena Rancan

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