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«Ponte, ora denuncio
per procurato allarme»
«Assessore stressato»

L’assessore  CampagnoloUn gruppetto di penne nere mentre osserva le condizioni del Ponte degli alpini FOTO CECCONIl consigliere Marin
L’assessore CampagnoloUn gruppetto di penne nere mentre osserva le condizioni del Ponte degli alpini FOTO CECCONIl consigliere Marin
L’assessore  CampagnoloUn gruppetto di penne nere mentre osserva le condizioni del Ponte degli alpini FOTO CECCONIl consigliere Marin
L’assessore CampagnoloUn gruppetto di penne nere mentre osserva le condizioni del Ponte degli alpini FOTO CECCONIl consigliere Marin

Bufera nell’ultima commissione consiliare sul Ponte degli Alpini. L’assessore ai lavori pubblici di Bassano, Roberto Campagnolo, è arrivato persino a minacciare denunce per procurato allarme a seguito della divulgazione della relazione con la quale la Nico Vardanega Costruzioni ha praticamente demolito il progetto di restauro redatto dell’università di Padova. La notte però deve aver portato consiglio perché ieri mattina l’amministratore ha corretto il tiro, anche grazie alle ultime dichiarazioni di Vardanega nelle quali annuncia di essere pronto a ripartire. L’eventualità di una denuncia resta comunque in piedi.

«Volevo dire che valuteremo se procedere con una denuncia per procurato allarme - ha affermato a mente fredda - anche se siamo consapevoli che sarà difficile. Resta il fatto che è stato creato un danno d’immagine notevole alla città. Da parte nostra, inoltre, non c’era alcuna volontà di nascondere la relazione di Vardanega sul progetto: volevamo soltanto farla analizzare dai progettisti prima di renderla pubblica, in modo da non diffondere informazioni errate».

Campagnolo non ha precisato contro chi questa denuncia verrebbe indirizzata. I principali imputati, però, sono la stessa ditta e i consiglieri di opposizione, che l’hanno divulgata. «La relazione della ditta ha generato allarmismo sullo stato del Ponte - prosegue Campagnolo -, un allarmismo che invece a noi, dai rilievi in nostro possesso, non ha ragione di esistere. Anzi, la stessa ditta oggi sembra non ritenere più tale questa situazione, viste le recenti dichiarazioni con le quali annuncia di essere disposta ad andare avanti seguendo il progetto originario. A noi, comunque, non interessano le polemiche, a noi interessa solamente che si facciano i lavori sul ponte».

Nonostante l’assessore cerchi di smorzare i toni, è innegabile che i consiglieri di opposizione abbiano letto la sua uscita come un attacco, neppure troppo velato, nei loro confronti e al loro ruolo di amministratori pubblici, con il diritto-dovere di controllare quindi quanto succede nelle segrete stanze.

«Campagnolo ci ha lasciato stupefatti - commenta Roberto Marin, capogruppo di “Impegno per Bassano” -. Se l’assessore è ridotto a queste uscite vuol dire che ci sono ben altri problemi dietro questa situazione incresciosa. Il “bello” è che dovremmo essere noi a fare causa al Comune, considerati i ripetuti e gravi danni d’immagine che l’Amministrazione comunale sta provocando alla città in merito al restauro del Ponte Vecchio». Marin è un fiume in piena. «Stiamo diventando lo zimbello di tutta Italia - prosegue -. C’è una grave mancanza di direzione politica sull’intera vicenda».

Anche al consigliere di Forza Italia Mariano Scotton l’uscita di Campagnolo non è andata giù. «Credo che il comportamento dell’assessore sia stato un po’ troppo sopra le righe - chiude l’esponente forzista - probabilmente perché preso dall’enfasi del momento. Penso che Campagnolo sia un po’ sotto stress in questo periodo. Come consiglieri non possiamo accettare però questo genere di provocazioni».

Scotton invita infine l’Amministrazione comunale e la Vardanega a sedersi attorno a un tavolo e fare luce una volta per tutte sui vari aspetti del progetto e sulle discrepanze che negli ultimi giorni hanno creato tensioni.

Enrico Saretta

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