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La polizia lo caccia, il Tar lo perdona

Una veduta di Mussolente
Una veduta di Mussolente
Una veduta di Mussolente
Una veduta di Mussolente

Il questore di Vicenza dà il “foglio di via” da Mussolente a un pluripregiudicato marocchino a causa della lunga sfilza di reati compiuti nel Bassanese, e per i quali è considerato pericoloso socialmente. Il Tar del Veneto però annulla il provvedimento e “bacchetta” la polizia: il ragazzo nel frattempo si è sposato con una giovane che risiede in paese. Dunque, in buona sostanza, sentimenti e famiglia prevalgono sulla sicurezza pubblica. Non solo: il ministero dell’interno è stato pure condannato a risarcire le spese legali all’immigrato con 500 euro.

È destinata a far discutere la decisione presa in queste settimane dal Tribunale amministrativo regionale nei confronti di Mustapha El Hajji, 29 anni, fino a pochi mesi fa residente a Bassano, assistito dall’avvocato padovano Fabio Targa.

Risale al 25 ottobre la notifica al nordafricano del “foglio di via” dal territorio del Comune di Mussolente per tre anni a causa dei numerosi precedenti, in particolare per reati contro il patrimonio, nonché, come sottolineato dalla questura, perchè El Hajji “non ha alcun meritevole motivo che giustifichi la sua presenza lì, se non quello verosimile di perpetrare ulteriori reati e di mantenere comportamenti antigiuridici tali da arrecare un elevato allarme sociale”.

Il 5 novembre, però, Mustapha El Hajji si è sposato a Mussolente con Annalisa Bassetto, 19 anni, residente in paese, dove però non è più potuto stare nonostante i suoceri avessero dato ospitalità alla coppia. Marito e moglie si sono così trovati un alloggio in affitto. Il 23 gennaio l’immigrato ha impugnato il provvedimento davanti al Tar e il 9 marzo è arrivata la sentenza.

«Il questore - scrivono i giudici amministrativi - deve valutare tutti gli interessi che possono essere colpiti, tra i quali anche l’interesse del privato a frequentare un Comune diverso da quello di residenza qualora tale frequentazione sia giustificata da legami affettivi o familiari. Avrebbe dovuto valutare tale circostanza dal momento che la celebrazione del matrimonio è preceduta dalle pubblicazioni, che garantiscono la pubblica conoscenza del matrimonio. Al contrario, il questore non ha dimostrato di aver eseguito adeguata istruttoria, né di aver bilanciato e valutato l’interesse del ricorrente a soggiornare a Mussolente per la costituzione del proprio nucleo familiare. Pertanto il ricorso deve essere accolto, con conseguente annullamento del provvedimento».

«Il mio cliente in passato ha commesso degli errori - è il commento dell’avv. Targa - ma le persone cambiano, soprattutto a quell’età, e il matrimonio è la prova che ora è tranquillo e vuole rispettarela legge».

Davide Moro

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