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Attacchi a Gallio

L'allarme del sindaco: «Lupi, ora è un problema di pubblica sicurezza»

Un esemplare fotografato sull’Altopiano di Asiago (Foto Archivio)
Un esemplare fotografato sull’Altopiano di Asiago (Foto Archivio)
Un esemplare fotografato sull’Altopiano di Asiago (Foto Archivio)
Un esemplare fotografato sull’Altopiano di Asiago (Foto Archivio)

Lupi ancora scatenati sull’Altopiano, con una raffica di predazioni in vari paesi. Una situazione che sta diventando sempre più insostenibile, tanto che anche gli amministratori adesso faticano a nascondere l’esasperazione. E dopo le parole dell’assessore asiaghese all’agricoltura, Nicola Lobbia, anche il sindaco di Gallio, Emanuele Munari, chiede una volta per tutte delle soluzioni concrete. In questi giorni ci sono stati numerosi attacchi su animali d’allevamento. Da Gallio a Cesuna di Roana, passando per contrada Pennar di Asiago, i predatori hanno lasciato evidenti tracce del loro passaggio con tre manze uccise tra Gallio e Asiago, a cui si aggiunge un asino nella frazione roanese. 

Dopo il clamoroso attacco al cane di Marco Finco di Gallio, avvenuto lo scorso fine settimana, mentre erano a passeggio in una zona molto frequentata da escursionisti e famiglie e a pochi passi dal percorso didattico naturalistico “Patrizio Rigoni”, nei giorni successivi i lupi si sono di nuovo fatti vivi. Già la notizia dell’uccisione del cane del giovane di Gallio aveva scatenato una nuova ondata di polemiche sull’Altopiano, e non solo, incentrate soprattutto sul senso di insicurezza per chi frequenta boschi e pascoli. E il primo cittadino Munari sottolinea come sia inaccettabile non poter girare liberamente per i sentieri con i propri animali. 

 

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«Ci si chiede quando da semplice problema di gestione tra agricoltura e predatore la presenza del lupo verrà affrontata come una questione di sicurezza pubblica - sono le parole del sindaco di Gallio - Da tempo cerchiamo di allargare la questione oltre i confini agroalimentari, perché ormai la presenza del lupo tocca la vita quotidiana di tutti, non solo allevatori e malghesi». «Da sempre ho detto che non sono “contro” il lupo, però è innegabile che la sua nutrita presenza sull’Altopiano stia creando non poche difficoltà- prosegue - Sta di fatto che incide sulla libertà personale di ciascuno di noi, intralciando il nostro normale vivere la montagna. Sono molte le persone, residenti e turisti affezionati, che rinunciano a fare passeggiate, magari in compagnia del proprio cane, per paura di incontrare i lupi. E se è vero che i cani dovrebbero essere tenuti al guinzaglio, come le mucche nelle stalle, come sostengono i ferventi paladini del lupo mi chiedo dove entra in questo ragionamento il benessere degli animali in genere. Ci aspettiamo delle risposte dagli enti competenti, per tornare alla normalità e prima che accada qualcosa di irreparabile».

 

Gerardo Rigoni

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