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In arrivo alla Trinità
altri quindici profughi
Sono donne e bambini

L’abitazione di Angarano che ospiterà i profughi. FOTO CECCON
L’abitazione di Angarano che ospiterà i profughi. FOTO CECCON
L’abitazione di Angarano che ospiterà i profughi. FOTO CECCON
L’abitazione di Angarano che ospiterà i profughi. FOTO CECCON

Il ricordo dell’arrivo a sorpresa dei profughi a San Vito appena un anno fa, con contorno di polemiche, è ancora fresco e il sindaco Riccardo Poletto questa volta si prende per tempo.

«È attesa una quindicina di richiedenti asilo – annuncia – donne per la precisione, in uno stabile di via Santissima Trinità, non lontano dalla parrocchia, probabilmente in autunno. L’iter burocratico è appena agli inizi e restano ancora passi da compiere, come i controlli sull’abitabilità degli edifici».

«Vicenza - prosegue - con oltre 800 presenze assorbe da sola più dei 50 per cento degli arrivi in zona. Bassano è la seconda città e la prefettura è stata chiara: siamo sotto il tetto dei due profughi ogni mille abitanti di una quindicina di unità. Dobbiamo attenderci nuovi arrivi».

Arrivi per i quali è già stata indicata la destinazione: un edificio privato da poco restaurato, davanti al convento delle Canossiane al civico 4 di via Santissima Trinità. È stato individuato anche l’ente che dovrà farsene carico: la cooperativa “Cosep” di Padova, con cui il Comune ha già preso contatto.

«Abbiamo verificato – prosegue Poletto – e i riscontri sono positivi. La Cosep lavora nel sociale da più di trent’anni, si occupa anche di richiedenti asilo in collaborazione con la congregazione dei Paolini e dovrebbe garantire a supporto dell’arrivo una serie di servizi supplementari, come la presenza di un educatore nell’arco delle ventiquattro ore accanto ai migranti e un progetto di collaborazione con le realtà del quartiere, in modo da non creare strappi».

Per il resto, Poletto punta a una presenza meno impattante possibile.

«Abbiamo chiesto il rispetto dell’accoglienza diffusa – precisa - Siamo contrari ai ghetti da centinaia di persone e lo stiamo dimostrando nei fatti da oltre un anno. Il modello basato sulla creazione di piccoli nuclei ripartiti nei quartieri funziona e puntiamo a replicarlo».

I profughi maschi nella fascia d’età “calda” 18-25, a Bassano già ci sono. Questa volta il governo cittadino preferirebbe un gruppo di donne.

«Ci è stato assicurato – rileva il sindaco – che sarà così. Donne, eventualmente con bambini. Una quindicina in tutto. Non ci sono state difficoltà con gli ospiti presenti da qualche mese nella palazzina di San Vito, dall’altra parte della città, però la presenza femminile è percepita come più rassicurante».

Resta da sciogliere il nodo del “due per mille”, un limite a quanto pare destinato a saltare se continueranno gli sbarchi.

«È una possibilità da tenere in considerazione e Bassano è pronta a fare la sua parte – chiude Poletto – per garantire un’accoglienza dignitosa e la tranquillità degli abitanti. Anche gli altri Comuni però dovranno fare la loro parte».

Lorenzo Parolin

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