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Il caso

Il sindaco di Pozzoleone contro i vandali con il suv nel Brenta

di Elena Rancan
Dopo il caso mediatico sollevato dai fuoristrada sulle piste dell'Altopiano anche Edoardo Tomasetto alza la voce contro chi scorrazza lungo gli argini o tira dritto sulle rotatorie e poi pubblica sui social i video delle proprie bravate
Un’auto attraversa il rondò tirando dritto sul manufatto
Un’auto attraversa il rondò tirando dritto sul manufatto
Un’auto attraversa il rondò tirando dritto sul manufatto
Un’auto attraversa il rondò tirando dritto sul manufatto

Il sindaco di Pozzoleone, Edoardo Tomasetto, alza la voce e si fa sentire. Richiamandosi al caso mediatico sollevato dall’incursione di fuoristrada sulle piste di Gallio e Asiago che hanno danneggiato i centri fondo e condividendo il disappunto del governatore Zaia, Tomasetto attacca quei “simpatici ragazzi”, noti nel territorio di Pozzoleone per le loro pazze corse lungo le strade del paese e non solo. 

«In più occasioni hanno guadato il fiume con il proprio fuoristrada, attraversato rotatorie in maniera non convenzionale e sfrecciato per le vie del Comune a velocità supersoniche con le loro macchine supersportive - interviene il primo cittadino -. Sono quindi soddisfatto dell’intervento di Zaia e del ministro Salvini e mi fa piacere che si stia alzando un caso nazionale su quelle bravate, per le quali viene a mancare il rispetto delle regole e del buon senso. Con alcuni di questi “ragazzi” combatto da anni per le loro corse a più dei 200 km orari sull’argine del Brenta, o per il fatto che attraversino le rotonde del paese a loro piacimento, facendo video e caricandoli pure sui social». 

 

«Qualche residente li giustifica definendoli “grandi lavoratori” con la passione per i motori e sorride per le scorribande e le bravate che attuano – aggiunge il sindaco - Questo non va bene. Sono convinto si debba essere categorici e chiari rispetto a questo comportamento sbagliato e immaturo. Tutto ciò deve finire, non deve essere accettato e nemmeno giustificato, in quanto questi ragazzi mettono a repentaglio sia la vita dei cittadini del Comune che rappresento, che le proprie. Questo non può più essere consentito. Vandalismi a parte, la mia preoccupazione è innanzitutto per la sicurezza dei miei cittadini. Se questi ragazzi non hanno la maturità di capire le cose, nonostante incidenti e innumerevoli richiami e l’intelligenza di darsi un freno, trovo opportuno si intervenga drasticamente. Io ci ho provato, lo ammetto, interfacciandomi con loro anche se non direttamente. Ne conosco i nomi, viste le loro pubblicazioni sui diversi social. Sono stati pure convocati in Comune e, a casa di un personaggio di questi, si è recato un rappresentate della polizia locale. Ho avuto delle interlocuzioni per fare un qualcosa di coordinato. Ma niente. Se non li trovi nel momento giusto, nell’attimo in cui sfrecciano per le strade, non possiamo fare niente. E loro, intanto, sbeffeggiandoci, rischiano la loro e la nostra vita. Inoltre, le sanzioni in cui potrebbero incorrere, una volta fermati in fragranza di reato, sono basse rispetto al potenziale rischio che creano. Ben venga dunque se Zaia o Salvini sapranno aiutarli a crescere. Io ammetto di non esserci ancora riuscito».

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