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I violini di Leonardo per i 700 anni di Dante

Leonardo Frigo durante la decorazione dei violini
Leonardo Frigo durante la decorazione dei violini
Leonardo Frigo durante la decorazione dei violini
Leonardo Frigo durante la decorazione dei violini

I violini di Leonardo saranno pronti in vista delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante, anniversario che ricorrerà nel 2021. L’immensa e particolare opera di Leonardo Frigo, giovane artista altopianese, ormai da anni residente a Londra, consiste nella rappresentazione su 33 violini dell’Inferno dantesco, un violino per ogni canto. Un’idea che sta già riscuotendo enorme successo: Frigo è appena stato ospite della trasmissione “Le parole della settimana” di Rai3 e si profilano inoltre collaborazioni con istituzioni culturali importanti e pure una mostra nella sua Asiago. «33 violini più un violoncello - specifica l’artista - su cui si mettono in mostra simboli, scene e personaggi chiave tratti dalle immagini della prima cantica della Divina Commedia. Mi piace l’idea che la mia arte possa essere letta come un libro. Sul violoncello è rappresentata la biografia di Dante». Con i pennelli Leonardo si destreggia molto bene, la passione per l’arte è un affare di famiglia, ereditata da sua nonna, la pittrice e scultrice asiaghese Igea Boccardo Muraro. Dopo gli studi in restauro conseguiti all'Università internazionale dell'arte di Venezia, Leonardo ha deciso di trasferirsi a Londra, dove ha trovato impiego da Bellerby Globemakers, laboratorio artigianale di mappamondi realizzati a mano. L’inizio dell’ambizioso progetto legato alla Divina Commedia risale a più di 4 anni fa, ma come è nata questa idea di dipingere su strumenti musicali? «Direi per caso: un giorno mi si era staccato un pezzo di vernice dal mio violino e nel sistemarlo ho avuto questa intuizione. Il mio sogno è sempre stato quello di dipingere sulla carta - spiega ancora Leonardo -, poi, a 16 anni, ho deciso di mettere insieme le mie due più grandi passioni, la musica (Leonardo suona proprio il violino, ndr) e l'arte. Così ho iniziato a dipingere su violini e violoncelli. Il mio lavoro nasce da una profonda ricerca che ha radici nella mia passione per la lettura, per l'arte e, in particolare, per il capolavoro del Sommo poeta. L'Inferno di Dante mi ha sempre ispirato fin da quando ero bambino, mi ha insegnato a immaginare e a sognare». Il giovane artista ha dapprima realizzato 4 violoncelli, sui temi delle “Quattro stagioni” di Vivaldi, e 7 violini con i sette vizi capitali, buttandosi poi a capofitto su questa originale rappresentazione artistica della Divina Commedia. Come si svolge questo lavoro? «Inizio dalla lettura attenta delle pagine dell’opera, prendo appunti e annotazioni, ricerco simboli, nomi e illustrazioni che messi insieme creano un racconto, poi trasferisco le illustrazioni sul violino e comincio a dipingere con l'inchiostro. Uso diversi tipi di punte per fare linee più sottili o più spesse. Quando il violino è terminato applico una vernice trasparente e quando è asciutto monto le corde. Per dipingere un violino impiego dalle 150 alle 200 ore. Ogni violino ha la sua presentazione con un testo descrittivo, sia in italiano che in inglese, che evidenzia e analizza tutti i dettagli dell’opera». A che punto sei con l’immane lavoro? «Ne ho realizzati oltre la metà». Il progetto di Leonardo Frigo, a quanto pare, piace e incuriosisce molto: su Instagram, la sua pagina, che riporta tantissime foto dedicate a quest’opera artistica, ha superato i 100 mila follower. In occasione dell’anniversario della morte di Dante, l'idea sulla quale sta lavorando è di realizzare una mostra dei violini itinerante a partire dall'Italia per poi esportare la cultura italiana all’estero in una forma e con uno sguardo decisamente diversi. «So già che esporrò nella mia città, Asiago - anticipa Leonardo -: il Comune si è reso disponibile offrendomi la possibilità di allestire la mia mostra al Museo Le Carceri. Sono anche in contatto con la Società Dante Alighieri per promuovere questi lavori, vedremo cosa uscirà da questa collaborazione». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefania Longhini

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