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NOVE AL VOTO

Franco Bordignon: «I giovani e un forte senso di comunità per ripartire»

Il ritorno: Franco Bordignon
Il ritorno: Franco Bordignon
Il ritorno: Franco Bordignon
Il ritorno: Franco Bordignon

Franco Bordignon, 67 anni, ex bancario, due mandati da sindaco, tre da assessore, l'ultima esperienza amministrativa all'opposizione, torna a candidarsi a distanza di quasi dieci anni.

Come mai ha deciso di tornare in campo?
Torno perché voglio bene al mio paese, sono nato e vivo qui e vorrei vederlo crescere. Me lo hanno chiesto anche tantissimi cittadini, e non ho potuto dire di no. Tra l'altro sono in pensione e questo significa che potrò dedicargli tutto il tempo che serve.

Qual è la situazione attuale?
Siamo in una fase complicata. Il paese è semplicemente fermo e il commissariamento è una conseguenza di questo: l'attività amministrativa era di fatto bloccata già da prima. Questa, almeno, è la percezione mia e di tanti altri.

Cosa vorrebbe per Nove?
Bisogna ripartire, ma perché ci sia futuro serve che ci sia un forte senso di comunità. Ciascuno deve essere portato a dare il proprio contributo per lo sviluppo della comunità stessa e per il prossimo, altrimenti non andremo da nessuna parte. Punto molto nei giovani, nel loro desiderio di impegnarsi e mettersi in gioco, e un bell'esempio lo abbiamo avuto con un recente evento che ha riscosso grande successo.

Ci sono delle opere o dei progetti che le stanno a cuore?
Penso alla prosecuzione della riqualificazione di palazzo Baccin, in particolare la zona retrostante e parte del fabbricato stesso: ci vedrei bene uno spazio da destinare ai giovani e alle loro attività. E fin da subito lavorerò per il decoro del paese, che deve essere pulito e in ordine, ma se riteniamo che bastino due dipendenti comunali, sbagliamo di grosso: serve lo sforzo di tutti. Poi il centro diurno anziani, da valorizzare e rilanciare con maggiori servizi, ad esempio con la presenza di un centro prelievi che permetta di avere una prima assistenza sanitaria.

La Pedemontana Patrimonio Servizi ha ancora senso di esistere?
Etra gestisce il servizio dei rifiuti, alla partecipata è rimasto il gas. Questa società ha dato molto e sarebbe un peccato perderla, ma bisogna analizzare approfonditamente la situazione patrimoniale e il bilancio e da lì fare ogni tipo di valutazione.

Qual è e quale sarà il ruolo della ceramica per l'economia locale?
La ceramica tradizionale vive un periodo di lento declino, con qualche eccezione. Esistono comunque realtà che hanno saputo innovare e ritagliarsi spazi importanti. Innovazione e design uniti al know ho degli artigiani possono ancora fare la differenza se aiutati soprattutto nelle azioni di marketing internazionale. Il futuro, purtroppo, non sembra poter essere quello di settore trainante dell'economia locale.

Il Pnrr può fornire grandi occasioni per lo sviluppo...
Non riteniamo si siano persi tempo e risorse. La precedente Amministrazione ha partecipato al bando "Borghi" e siamo in attesa delle classifiche definitive, visto che siamo a ridosso dei migliori. Inoltre Nove ha ottenuto il riconoscimento del Distretto del Commercio, per attingere alle risorse che la Regione metterà a disposizione. Ci adopereremo da subito.

Come descrive il suo gruppo?
È variegato per età, esperienze e competenze. Vanta la presenza di giovani preparati e motivati e questo a mio avviso rappresenta un arricchimento per una squadra che ha l'obiettivo di pensare al futuro di Nove. Vogliamo una cittadina che guardi al futuro con fiducia, fatta di servizi, decoro e opportunità.

Davide Moro

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