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Romano d'Ezzelino

Discoteca abusiva in villa. Duecento giovani alla festa senza uscite di sicurezza

Sgominata una organizzazione di eventi musicali abusivi per ragazzi, sponsorizzati sui social, gruppi chat e fuori dalle scuole

Una discoteca abusiva a Romano d’Ezzelino è stata sequestrata nello scorso fine settimana. All'interno oltre 200 ragazzi, molti dei quali minorenni. I finanzieri di Bassano del Grappa hanno scoperto la discoteca, nell’interrato di una villa con tanto di palco, impianto musicale e area bar dove venivano serviti alcolici, era totalmente sprovvista di uscite di sicurezza antincendio.

A Romano festa in una discoteca abusiva con 200 ragazzi

Qui era in corso una festa aperta a chiunque e organizzata da un’associazione culturale mediante una campagna pubblicitaria via social e attraverso una rete di 21 addetti alle pubbliche relazioni attivi nei principali istituti scolastici del Bassanese. 

Né il promoter della serata, né il proprietario dell’immobile sono risultati in possesso della licenza di pubblica sicurezza e della certificazione di prevenzione incendi, adempimenti necessari e indispensabili per la gestione in sicurezza di locali aperti al pubblico. Pertanto, Fiamme Gialle bassanesi hanno proceduto al sequestro d’urgenza della discoteca abusiva (di circa 220 mq).

Sequestrata anche droga e controlli sui lavoratori

Nel corso del controllo è stata altresì sequestrata una modica quantità di hashish, detenuta da un ragazzo che è stato poi segnalato al prefetto di Vicenza, e sono stati identificati 19 lavoratori con varie mansioni quali baristi, ballerini e personale di accoglienza sui quali si stanno svolgendo approfondimenti per verificarne la posizione lavorativa.

Un' organizzazione di eventi musicali abusivi nel Bassanese

La successiva attività di polizia economico-finanziaria ha consentito di accertare una vera e propria organizzazione di eventi musicali sponsorizzati sui social network e gruppi chat Whatsapp, presumibilmente spacciati per feste private, al fine di eludere la normativa di pubblica sicurezza a tutela della pubblica incolumità. In definitiva, il rappresentante legale dell’associazione culturale e il proprietario dell’immobile, in concorso con il figlio (titolare di un’analoga associazione organizzatrice di eventi musicali) sono stati denunciati.

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