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Bassano

Massaggi a luci rosse, sotto esame i registri

di Francesca Cavedagna
La polizia analizzerà il materiale sequestrato nel centro cinese di Marchesane
Il locale in via Guarienti  a Marchesane (FOTO CECCON)
Il locale in via Guarienti a Marchesane (FOTO CECCON)
Il locale in via Guarienti  a Marchesane (FOTO CECCON)
Il locale in via Guarienti a Marchesane (FOTO CECCON)

Il via vai e il passaparola intorno al centro di massaggi “speciali” “Centro benessere Tuina” in via Guariento a Marchesane duravano da parecchio tempo, tanto che le forze dell’ordine lo avevano già posto al centro delle loro indagini. E dopo una riservata attività di raccolta di elementi, il blitz della polizia che mercoledì pomeriggio ha portato alla chiusura del locale di Marchesane, nei giorni scorsi, è scattato a colpo sicuro. Proprio lì sarebbe stato trovato il maggior numero di elementi utili per provare le accuse che hanno portato all’operazione disposta dal questore Paolo Sartori per contrastare i reati connessi alla prostituzione. Operazione che, oltre al filone bassanese nel quale hanno avuto un ruolo fondamentale gli agenti del commissariato cittadino, si è concretizzata anche nei controlli e nella chiusura anche di altri due “centri benessere” a Vicenza.

Tempi supplementari

Con il passare delle ore emergono nuovi particolari sull’attività a luci rosse, che consisteva in prosecuzioni erotiche dei normali massaggi che le ragazze iniziavano a praticare sui clienti: opportunità sessuali offerte a parole sul momento, ma che gran parte della clientela che si recava in via Marchesane sapeva fin dall’inizio possibili. 

Pubblicità

La polizia ha proceduto a un attento monitoraggio dell’attività del centro, anche attraverso l’analisi dei siti internet contenenti annunci dedicati a pubblicizzare forme occulte di prostituzione. Hanno collaborato nelle varie fasi, per quanto di loro competenza, anche la polizia locale, l’ufficio provinciale del lavoro, i vigili del fuoco e il servizio igiene dell’Ulss.

Le operatrici

Al momento dell’ispezione, nel centro massaggi sono state trovate due ragazze addette in attesa. Ma una delle stanze adibite all’attività era chiusa dall’interno. Gli agenti hanno quindi intimato agli occupanti di uscire. Poco dopo, hanno aperto la porta, ne una giovane e un uomo, il quale ha ammesso di essersi recato al centro dopo aver reperito il recapito su un sito di messaggistica pubblicitaria, con la certezza di poter usufruire anche di un rapporto sessuale.

L’incasso

La donna ha poi confermato le dichiarazioni del “cliente” e ha dichiarato di aver lasciato il denaro ricevuto per la prestazione sessuale in un cassetto vicino alla consolle, nella disponibilità della proprietaria del Centro massaggi, W.H., cinese di 45 anni, con precedenti di polizia per sfruttamento della prostituzione. Nel seguito del controllo è stato individuato, all’interno di una seconda stanza, un cliente in attesa, anch’egli giunto per usufruire di una prestazione sessuale dopo aver trovato l’annuncio all’interno di un sito di incontri per adulti. Infine, è stato trovato il denaro contante indicato dalla prima ragazza.

La denuncia e i clienti

La titolare del centro è stata denunciata per sfruttamento della prostituzione. Ma le attività investigative proseguono: gli inquirenti che stanno analizzando attentamente il materiale sequestrato, tra il quale registri (inclusi quelli informatici) dove era segnata una cronologia di appuntamenti per i massaggi. I clienti potrebbero essere chiamati dalla polizia a prestare la loro testimonianza nel prosieguo dell’inchiesta.

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