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Arzignano

Ubriachi al volante: condannati a pulire i parchi

Dal 2019 sono stati 27 quelli che hanno convertito la pena di 1.657 giorni di arresto e 22.650 euro di ammenda in 3.755 ore di lavori di pubblica utilità

Invece di scontare la pena detentiva e pagare l'ammenda pecuniaria hanno preferito eseguire lavori di pubblica utilità: scelta che ha permesso loro di azzerare i conti con la giustizia, ma che ha portato vantaggi anche alla comunità in cui risiedono.

Sono stati quattro gli arzignanesi che, trovati positivi all'alcoltest mentre erano al volante con un tasso alcolico nel sangue superiore a un livello di 0,8 (sino a questa soglia non scatta il provvedimento penale ma solo una sanzione amministrativa), lo scorso anno hanno scelto la possibilità di conversione della pena. Possibilità che, però, è esclusa solamente se dalla condotta illecita è scaturito un sinistro stradale.

In totale, l'anno scorso, sono state messe a disposizione della comunità circa 400 ore lavorative in servizi organizzati dal Comune e tra i compiti anche la pulizia dei parchi. L'utilizzo di queste persone per lavori socialmente utili è stato possibile grazie ad una convenzione tra il Comune di Arzignano e il tribunale di Vicenza, operativa già dal 2011 e che permette a chi è condannato per guida in stato di ebbrezza o reati legati a stupefacenti, di convertire la pena in lavori di pubblica utilità.

«È giusto offrire a chi ha sbagliato - hanno dichiarato l'assessore alla sicurezza e polizia locale Enrico Marcigaglia e il sindaco Alessia Bevilacqua - un'opportunità che sia anche un vantaggio per l'intera comunità. Il lavoro in luoghi pubblici è una soluzione utile sia per il condannato sia per la nostra città. Il nostro obiettivo non sono i soldi delle multe, ma la rieducazione di chi sbaglia».

In totale, ad Arzignano, nel 2023 sono state eseguite 410 ore di lavoro gratuite per un totale di 189 giorni di lavoro. A svolgerle sono stati tre uomini (uno di 35 anni al quale erano stati inflitti 160 giorni di arresto e 2.700 euro di ammenda, un 77enne condannato a 60 giorni e mille euro di ammenda e un 57enne che avrebbe dovuto scontare 30 giorni di arresto e pagare 500 euro) e una donna di 30 anni (condannata a 90 giorni di arresto ed a sborsare un'ammenda di 750 euro). I tre uomini sono stati tutti impiegati a svolgere attività ai magazzini comunali, mentre la 30enne è andata al comando di polizia locale con compiti di archiviazione, sistemazione archivi ed altro. Complessivamente sono state eseguite 410 ore di lavoro gratuite spalmate in un orario di due ore al giorno (il 35enne ne ha svolte solo 32 sulle 171 previste e quindi è stato segnalato all'autorità competente).

Dal 2019 fino al 2022 sono stati 23, per la precisione 20 uomini e 3 donne, ad utilizzare la conversione della pena. Tanti ne ha gestiti il comando di polizia locale convertendo 1.317 giorni di arresto e 18.700 euro di ammenda, in 3.345 ore di lavori. «Sono varie - spiega il vicesindaco Enrico Marcigaglia - le attività svolte che vengono valutate in base anche alle caratteristiche della persona: pulizia parchi e cimitero, movimentazione transenne in piazza, pulizia veicoli polizia locale, archiviazione presso comando e magazzini comunali».Il lavoro di pubblica utilità ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata e della conversione della pena pecuniaria: sta al giudice calcolarla in riferimento a precisi parametri. Il lavoro di pubblica utilità può in ogni caso sostituire la pena per non più di una volta.

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