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Trattamento in Toscana per i fanghi della concia

Le vasche dell’impianto di depurazione di Medio Chiampo  Si allarga il dibattito sul trattamento dei fanghi della concia. ARCHIVIO
Le vasche dell’impianto di depurazione di Medio Chiampo Si allarga il dibattito sul trattamento dei fanghi della concia. ARCHIVIO
Le vasche dell’impianto di depurazione di Medio Chiampo  Si allarga il dibattito sul trattamento dei fanghi della concia. ARCHIVIO
Le vasche dell’impianto di depurazione di Medio Chiampo Si allarga il dibattito sul trattamento dei fanghi della concia. ARCHIVIO

L’impianto di trattamento di Santa Croce sull’Arno in Toscana apre al conferimento dei fanghi del distretto conciario vicentino. Una nuova opportunità per le società Acque del Chiampo di Arzignano e Medio Chiampo di Montebello. La Regione Toscana, con decreto autorizzativo del 26 giugno 2017, ha modificato l’Autorizzazione integrativa ambientale, valida fino al 2023, per dare il via libera ad accogliere all’impianto di S. Croce i fanghi del distretto conciario vicentino. Finora l’impianto, operativo dal 2000 e dal 2014 gestito dal Consorzio Aquarno, era autorizzato a trattare solo fanghi di provenienza toscana. A fare da apripista è stata Medio Chiampo, società di riferimento per Montebello, Zermeghedo e Gambellara, dopo una prima sperimentazione. Si apre così un’alternativa alle discariche. E si allarga il confronto sull’Accordo di programma in vista dell’avviso pubblico per la manifestazione di interesse che Acque del Chiampo lancerà a settembre per individuare un partner pubblico-privato in merito alla soluzione impianto trattamento fanghi.

«Un anno fa abbiamo cominciato a considerare i diversi impianti di trattamento fanghi presenti in Italia come alternativa alle discariche - spiega il presidente di Medio Chiampo Giuseppe Castaman - verificando la loro compatibilità con i nostri fanghi. Anche grazie al presidente della sezione concia di Confindustria Bernardo Finco siamo entrati in contatto con il distretto conciario di S. Croce sull’Arno, che tratta i fanghi e ne ricava materiale granulare inerte destinato al settore delle costruzioni. Abbiamo così avviato una sperimentazione, che ha portato all’autorizzazione allargata al distretto vicentino».

Medio Chiampo produce annualmente circa 8mila tonnellate di fanghi, la maggior parte conferita alla discarica di Sogliano. «Abbiamo aperto una strada a tutto il distretto della concia - continua Castaman - l’Accordo di Programma prevede entro l’anno la presentazione del progetto di un impianto di trattamento. C’è quindi il tempo per inserire nella discussione anche la nuova opportunità di S. Croce. Siamo orgogliosi di aver guidato un percorso che apre scenari nuovi di collaborazione tra i distretti della concia».

I dirigenti di Medio Chiampo hanno già visitato l’impianto toscano e si confronteranno a breve con Acque del Chiampo, che gestisce il ciclo idrico integrato per 10 comuni e ha una produzione annua di circa 26mila tonnellate di fanghi, per lo più conferite in discarica.

«L’apertura della Toscana è una notizia importante - dice Andrea Pellizzari, consigliere delegato di Acque del Chiampo - è utile e positivo tutto ciò che consente vie alternative alla discarica. Ora mi aspetto che alla manifestazione di interesse che dovremo lanciare a settembre S. Croce sull’Arno sarà uno dei primi partecipanti. Nel 2015 e nel 2016 ai bandi precedenti non avevano manifestato alcun interesse ma probabilmente allora non c’erano le condizioni. Il problema fanghi non è risolto, ma si apre una opportunità in più».

Luisa Nicoli

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