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Arzignano

Sedativo nel caffè alla suocera per rubarle l'oro: condannata

Erano spariti vari gioielli in oro e con pietre preziose. All’imputata sono stati inflitti due anni e 8 mesi di carcere e una multa.

Aveva versato un sedativo nel caffè dell’anziana madre del proprio compagno per stordirla e rubarle i gioielli che custodiva in casa. Donatella Nardi, 56 anni, residente a Roncà, nel Veronese, è stata condannata a due anni e otto mesi di reclusione e a una multa di 400 euro.

Il furto ai danni della suocera 88enne

I fatti risalivano al 10 settembre del 2018 ed erano avvenuti a casa della suocera, che abitava ad Arzignano. Quel giorno l’imputata, difesa dall’avvocato Paolo Zanetti, aveva fatto visita alla pensionata, di 88 anni, e le aveva preparato un caffè. Dopodiché, senza che la vittima se ne accorgesse, aveva versato di nascosto nella bevanda delle benzodiazepine e le aveva servito la tazzina. 

Il sedativo aveva fatto effetto nel giro di qualche minuto, mettendo ko la malcapitata. A quel punto, Nardi aveva immediatamente approfittato dello stato di stordimento in cui si trovava la “suocera” per fare razzia di preziosi

L’imputata aveva rubato una collana in oro con un medaglione raffigurante il volto della Madonna e con il nome di battesimo della vittima sull’altro lato, un anello in oro giallo con pietre preziose e due collanine dello stesso metallo pregiato, una delle quali con un pendaglio a forma di crocifisso. Il valore del bottino era di alcune migliaia di euro

L'accusa e la condanna

Qualcosa nel piano dell’imputata era però andato storto. Ricevuta la denuncia sporta dall’anziana, le forze dell’ordine avevano dato il via a un’indagine che aveva portato al rinvio a giudizio della presunta autrice del “colpo”. 

Quest’ultima era dunque finita a processo con l’accusa di furto con l’aggravante della minorata difesa della vittima. Il dibattimento in tribunale a Vicenza si è concluso lunedì scorso, quando il giudice ha riconosciuto Nardi colpevole del reato che le veniva contestato e le ha inflitto la condanna, riconoscendo tutte le aggravanti. 

Valentino Gonzato

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