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Zermeghedo

Multa da 17 milioni a Ghiotto: arriva con il bollettino postale

Diciassette milioni centocinquantaquattro mila novecentododici euro e 50 centesimi. «Ecco, questi ultimi potrei pagarli», scherza con la consueta autoironia Andrea Ghiotto, che martedì ha ricevuto per posta un bollettino da Equitalia. La cifra, 17 milioni di euro e spiccioli, è la sanzione che è stata calcolata dall’amministrazione finanziaria e che Ghiotto dovrà pagare, comodamente «entro 5 giorni», per le frodi fiscali commesse in passato. L’ex faccendiere, che dopo una lunga detenzione dice di avere messo la testa a posto - lavora per una concessionaria 5 ore al giorno, e svolti servizi di pubblica utilità tagliando l’erba del campo da calcio di Grisignano e pulendo la chiesta di Poiana di Granfion -, ci ha prima scherzato su sui social e poi ha fatto due conti. «Neanche lavorando per tutta l’eternità riuscirei a saldare un debito del genere». 
No, non è una burla: il bollettino fra l’altro è corretto e non conterrebbe errori, anche se Ghiotto, 50 anni, che oggi abita a Zermeghedo, si chiede come il Fisco abbia fatto a fare i conti. Altre cartelle esattoriali gli erano già arrivate in passato; si tratta delle multe da pagare - penali e tributarie - per le evasioni fiscali di cui Ghiotto, da presidente del Grifo calcio a 5 e da faccendiere attivo nel mondo della concia e non solo, era diventato un sommo maestro. Molte condanne del passato sono diventate definitive e quello che oggi è un agente commerciale le ha scontate, e sta finendo di pagare con l’affidamento in prova ai servizi sociali. Oggi le tasse le paga, non frequenta gentaglia, lavora e cerca di fare del suo meglio come papà.
Quello che non ha saldato è il suo debito con lo Stato, maturato in anni di false fatturazioni per importi stratosferici. Tanto che il conto (ma chissà se è quello definitivo) ammonta a 17 milioni, fra Iva non versata, risarcimenti per i danni d’immagine all’Agenzia delle entrate, sanzioni e interessi. Una sorbola. 
«Io vorrei anche pagare tutto, perché credo che abbiano lavorato tanto per fare i conti del mio caso - racconta - anche se il risultato è fuori da ogni logica. No, non ho la trattenuta del quinto dello stipendio, perché sono sotto la soglia. Guadagno troppo poco, perché ho un contratto part time, e comunque anche un figlio a carico. Se mi tolgono il 20 per cento dovrei andare a rubare per arrivare alla fine del mese». Fatti due conti, anche se gli trattenessero il quinto, dovrebbe vivere quanto Matusalemme, lavorando sempre, per arrivare vicino a saldare l’importo mostruoso. «Mettiamola così: Equitalia mi augura lunga vita, e non posso che ringraziarla, ma oggettivamente come faccio a pagare una cifra del genere?».
Altri penserebbero di provare con il superenalotto. Ma non Ghiotto. Lui, un milione di euro lo aveva già vinto assieme ad un amico con il Gratta & Vinci. Ma poi gli era stato sequestrato dalla guardia di finanza. Ghiotto è sempre stato esagerato. Anche nelle multe.

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Diego Neri

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