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Bolca/Arzignano

Manola, la vigilessa che non sbaglia un colpo: bis di ori ai campionati delle Polizie locali

Manola Anselmi, vice commissario in servizio ad Arzignano, si esercitava persino in gravidanza e tra una poppata e l’altra.
Manola Anselmi durante le esercitazioni
Manola Anselmi durante le esercitazioni
Manola Anselmi durante le esercitazioni
Manola Anselmi durante le esercitazioni

Non sbaglia un colpo Manola Anselmi. Mano ferma, occhi azzurri che diventano spietati quando si tratta di prendere la mira. Ma soltanto nelle competizioni, visto il sorriso che è quello di una mamma capace di conciliare famiglia, lavoro e passione per uno sport le ha regalato soddisfazioni.

 

La vigilessa con la pistola più veloce

Vice commissario in servizio al Comando di Arzignano (Vicenza), è la vigilessa con la pistola più veloce d'Italia. Ai campionati italiani di tiro a segno riservati alla polizia locale disputatisi a Ravenna, la 43enne ha fatto il bis di medaglie d'oro nelle specialità pistola a 10 metri e pistola sportiva a 25 metri, ottenendo così, nella categoria donne, il podio di campionessa. E non è la prima volta che mette a segno vittorie di questo livello, dopo 13 anni che impugna un'arma nelle competizioni sportive, confrontandosi con tiratori professionisti di ogni parte d'Italia. «Il colpo perfetto? È armonia di gesti, dominio di se stessi. Non è facile per quello», esordisce, commentando il risultato che le permette di guardare alle gare europee delle forze di polizia Uspe del 2024.

 

Manola con la divisa e le medaglie
Manola con la divisa e le medaglie

 

Tra casa e divisa

Nel frattempo, si divide tra casa e divisa. «Questo è un anno d'oro», riconosce, «non solo per le medaglie conquistate, ma per il passaggio da giugno al grado di vice commissario». Inoltre, da maggio, è consigliere nazionale dell'Associazione sindacale professionisti militari per il Tiro a segno accademico e difensivo. Tanto impegno. Pure tra le mura della sua abitazione, a Bolca di Vestenanova: col marito Daniele, comandante della polizia locale di Valdagno, e i figli Gabriele di 13 anni e Riccardo di 9 anni. Deve al periodo della maternità l'essere riuscita a consolidare la passione per questa disciplina. Tra una poppata e l'altra, ha allenato la capacità di concentrazione nel mirare al bersaglio immaginandolo sul muro del salotto, cercando la giusta traiettoria, modulando la respirazione. Ovviamente senza sparare per davvero. Perché è sì questione di allenamento fisico, poi servono preparazione mentale e psicologica per riuscire a ottenere buoni risultati in gara. «Non è facile conciliare tutto», ammette la vigilessa, originaria di San Bortolo delle Montagne. Passa dalla scrivania alla cucina con deviazioni al poligono di tiro di Vicenza per sedute di tre ore che la impegnano più volte alla settimana. Tanta dedizione.

 

L'orgoglio del Barba e il primo colpo

La campionessa è l'orgoglio di papà Celestino, detto Barba: pistoniere dalla presenza immancabile nei Trombini di San Bortolo e, a sua volta, figlio di Giuseppe Giovanni che fu tiratore scelto nell'Esercito. È stato lui a notare che la figlia aveva polso fermo e occhio della tiratrice: per questo le ha regalato la prima pistola per il tiro sportivo quando aveva 30 anni ed era in attesa di Gabriele.

Il primo colpo? «È stato un colpo perfetto», ricorda, «da lì ho capito che avevo una predisposizione naturale». Si è appassionata a uno sport, conclude, «che aiuta a credere in se stessi, a non assecondare le paure, a essere consapevoli che possiamo dominare il gioco. Basta crederci».

Marta Bicego

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