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Arzignano

«Troppo guano». Il Comune dichiara guerra ai piccioni e vieta di allevarli

Gli assessori alla sicurezza e al decoro hanno presentato la nuova modifica al regolamento comunale

Divieto di allevare colombi, all’interno del territorio comunale di Arzignano, nelle zone residenziali ad alta e media intensità abitativa. Vale a dire in quelle che ricadono nelle cosiddette aree territoriali omogenee “A” ovvero i centri storici, “B” cioè le zone di completamento e “C” intendendo le zone di espansione. Scatta, dunque, un ulteriore giro di vite da parte dell’amministrazione comunale della città del Grifo per cercare di porre un rimedio definitivo alle situazione di degrado.

Sotto “accusa” ci sono gli allevamenti del colombo-piccione (“columbia livia”), che in alcuni casi determinano l’insorgere di inconvenienti di carattere igienico-sanitario, quali lo sviluppo di odori, rumori molesti, proliferazione di insetti senza trascurare il danneggiamento che viene determinato dall’accumulo di guano a beni comunali e privati, come fanno sapere dal municipio.

Vietati alcuni tipi di allevamento piccioni

La decisione di vietare alcuni tipi di allevamento è di questi giorni e segue il provvedimento messo in campo la scorsa primavera con la distribuzione di cibo antifecondativo come strumento di prevenzione per limitare la proliferazione della specie e, di conseguenza, i relativi problemi causati dagli escrementi su monumenti nonché su edifici. Un problema non da poco, se si considera che il Comune spende una cifra consistente annualmente per eliminare le conseguenze igienico-sanitarie derivanti dalla presenza di questi animali, soprattutto in centro. Il degrado è stato accertato dalla polizia locale durante alcuni sopralluoghi, anche a seguito di segnalazioni di cittadini, in varie parti della città e, in particolare, nel “cuore” storico cittadino. 

«Il colombo-piccione - ha specificato l’assessore alla sicurezza Enrico Marcigaglia illustrando l’introduzione di un nuovo articolo, il 45 bis, nel regolamento di polizia urbana - è un volatile prolifico e diffusivo in grado di stabilirsi in qualsiasi zona del territorio comunale e deposita notevoli quantità di escrementi. Tale circostanza comporta spesso la necessità di provvedere a interventi di pulizia e sanificazione da parte dell’amministrazione pubblica. Con questa nuova norma vogliamo puntiamo a porre rimedio e a contrastare, quindi, l’insorgere di tali situazioni».

Il monitoraggio era stato avviato in primavera

La scorsa primavera l’amministrazione comunale aveva varato un piano per contenere la proliferazione dei colombi. «Il Comune si è affidato a un’associazione specializzata, la “Acquirenti”, che ha avviato - spiega l’assessore al decoro Giovanni Lovato - il monitoraggio delle popolazioni dei piccioni, per trovare una soluzione. È risultato che la concentrazione maggiore è in centro storico, con oltre 300 esemplari. È quindi iniziata un’attività di somministrazione di alimentazione antifecondativa ai colombi, operazione che tra l’altro non ha alcun tipo di nocività sia per il piccione che per gli animali di affezione. L’attività rappresenta una prospettiva moderna di contenimento delle nascite dei colombi e si tratta di un modello assolutamente innovativo».

Il risparmio dalla riduzione dei piccioni è notevole

Stando all’assessore Lovato si tratta di «una risposta da parte dell’ente municipale che è pienamente rispettosa dell’ambiente, della salute animale e del decoro cittadino. E che porterà anche vantaggi economici. Il saldo tra costi e benefici, ci è stato assicurato, è nettamente positivo. La riduzione dei costi ottenuta da una diminuzione media annua del 25-30% della popolazione dei colombi trattati, risultato atteso per il trattamento di ciascun anno almeno fino al terzo, è circa 3 o 4 volte superiore alla spesa affrontata».

Giorgio Zordan

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