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Arzignano

"Giopi", morto in moto a 25 anni. Il dolore del prozio Bepi De Marzi: «Un ragazzo generoso con tutti»

Giovanni De Marzi, pronipote del maestro Bepi, aveva creato una propria casa discografica. Era impegnato con la parrocchia
Giovanni "Giopi" De Marzi
Giovanni "Giopi" De Marzi
Giovanni "Giopi" De Marzi
Giovanni "Giopi" De Marzi

È morto dopo lo schianto in moto. Arzignano ieri (sabato 22 aprile) si è svegliata attonita apprendendo la notizia della scomparsa di Giovanni De Marzi, 25 anni, deceduto poco dopo l'arrivo al pronto soccorso dell'ospedale di Vicenza per le gravissime conseguenze riportate in un incidente stradale. Abitava con i genitori al civico 9 di via Bellini ad Arzignano. Era il pronipote del maestro Bepi, legati dalla passione per le note: avevano creato la colonna sonora di un film sulla Grande Guerra.

Il ricordo del prozio Bepi De Marzi

«Era un ragazzo sensibile, provo un grande dolore», ha detto Bepi De Marzi, prozio del 25enne. «Giovanni era un musicista inquieto che cercava di realizzare canti nuovi accompagnandosi con la chitarra e mettendo insieme la tastiera che registrava da solo - il ricordo del maestro -. Aveva un ottimo studio di registrazione al quale ricorrevano anche esterni, e un impiego di responsabilità in azienda. Negli ultimi mesi si muoveva instancabilmente ma riusciva a conciliare musica e lavoro. Era impegnato anche nell'educazione dei ragazzi col campeggio. Era un ragazzo rigido con se stesso e generoso con tutti. La disgrazia mi lascia un profondo dolore».  

La passione di "Giopi" per la musica

De Marzi, "Giopi" per gli amici, lavorava per una ditta di Brescia ed era un grande appassionato di musica. La chitarra l'ha presa in mano sin da piccolo e non l'ha più lasciata, anche dopo il diploma all'istituto Galilei, tanto da fondare una propria "casa discografica", la MIIIM Records, che rimanda al 1997, il suo anno di nascita. Nello scantinato di casa ha allestito una sala dove provare e registrare musica. Si definiva songwriter, musician e producer: la musica era la sua professione. Ad Arzignano lo si è potuto ascoltare più volte in occasione dei Mercoledì by night.

L'incidente in moto 

L'altra grande passione era la moto con cui amava compiere itinerari in montagna. Era in sella ad una Honda 1.100 Crs venerdì sera quando, poco prima di mezzanotte, stava percorrendo viale Vicenza e, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, è entrato in collisione con una Citroen C3, forse impegnata in una manovra di svolta, condotta da I.C., 61 anni, guardia giurata della Axitea, società che si occupa di vigilanza. Dopo l'urto, avvenuto all'altezza di Montebello gomme, il centauro è volato per parecchi metri cadendo poi pesantemente sull'asfalto. Immediata la richiesta d'aiuto al 118. Un'ambulanza del Suem è arrivata in pochi minuti. Il personale si è prodigato tentando di rianimarlo. È poi partita la corsa verso l'ospedale di Vicenza dove è giunto al pronto soccorso in condizioni disperate. I medici hanno tentato l'impossibile ma hanno dovuto arrendersi e constatare il decesso del giovane. Solo lievi conseguenze invece per il guidatore dell'auto, risultato negativo ad alcol e droghe. Come da prassi è stato aperto un fascicolo d'inchiesta per omicidio stradale.

Giovanni De Marzi e l'impegno in parrocchia

Giovanni è descritto da tutti come un ragazzo gioviale, allegro, pronto a mettersi a disposizione della comunità. «Era uno dei capi - ha detto don Mariano Lovato, arciprete della parrocchia di Ognissanti - del Comitato campeggio. Un ragazzo valido, uno su cui si poteva contare, anche per la qualità dell'apporto che sapeva dare. Era un testimone di fede cristiana, si spendeva per il prossimo. Sia per il campeggio che nel passato nei gruppi giovanissimi come animatore». Una testimonianza della generosità di "Giopi" risale a poco meno di un anno fa. La guerra in Ucraina era appena scoppiata, da Arzignano doveva partire un viaggio umanitario con beni di prima necessità e trasporto di donne e bambini ma uno dei due autisti la sera della partenza aveva comunicato la sua impossibilità. «Pensavo fosse impossibile - ha raccontato Paolo De Marzi, presidente del consiglio pastorale - poter rimediare. Dopo tentativi andati a vuoto ho scritto la richiesta nella chat del montaggio e smontaggio campeggio parrocchiale, dopo due minuti mi ha risposto Giovanni: io sarei disponibile». Il sindaco Alessia Bevilacqua ha espresso «profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia»; «ci stringiamo attorno alla famiglia di Giopi» tiene a sottolineare il consigliere Nicolò Sterle.
De Marzi, oltre ai genitori, lascia il fratello Luigi.

Giorgio Zordan

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