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Chiampo

Ha ammazzato i genitori per l'eredità da 1,8 milioni di euro

Al via il processo in Corte d’Assise per Diego Gugole, in carcere da un anno: avrebbe ucciso prima il padre e poi la madre con una pistola comprata sul mercato nero.
Diego Gugole con i genitori Sergio e Lorena, che ha ucciso
Diego Gugole con i genitori Sergio e Lorena, che ha ucciso
Diego Gugole con i genitori Sergio e Lorena, che ha ucciso
Diego Gugole con i genitori Sergio e Lorena, che ha ucciso

Ha ucciso i genitori per l’eredità milionaria. La procura ne è convinta. Nei prossimi giorni inizierà, davanti alla Corte d’Assise, il processo a Diego Gugole, 25 anni, di Chiampo, che è accusato dal pubblico ministero Block di aver ammazzato mamma e papà. Il giovane, difeso dall’avv. Rachele Nicolin, aveva confessato il duplice delitto ribadendo di averli uccisi per «impossessarmi dell’intero patrimonio». Ingente, stando agli accertamenti dei carabinieri: 1,8 milioni di liquidità bancaria, fra conti e polizze, e due appartamenti.

Il duplice omicidio

Gugole è figlio unico di Sergio, 62 anni, imprenditore conciario in pensione, e di Lorena Zanin, di 59. L’omicidio era avvenuto nel marzo 2022. Il primo a essere ammazzato a colpi di pistola era stato il padre, raggiunto da due proiettili mentre stava leggendo alcune carte sul tavolo della cucina, in tarda mattinata; la madre invece era stata colpita da quattro colpi appena rientrata in casa, in via Villaggio Marmi a Chiampo, qualche ora dopo. Il figlio l’avrebbe freddata sull’uscio.

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Delitto premeditato un mese prima

Diego, stando alla ricostruzione dei detective del nucleo investigativo, con il maggiore Bortone e il luogotenente Contessa, avrebbe organizzato il duplice delitto già un mese prima, quando aveva acquistato l’arma con cui aveva poi fatto fuoco da un cittadino marocchino conosciuto a Cologna Veneta e pagandola (al mercato nero) circa 3.800 euro. Stando a quanto emerso, il killer dopo avere sparato avrebbe trasferito dal conto corrente della coppia al proprio la somma di 16 mila euro tramite un bonifico bancario. A quel punto sarebbe andato a farsi una doccia e si sarebbe cambiato i vestiti dirigendosi poi in auto verso l’impresa edile di Arzignano “La Edile snc” da cui voleva acquistare un’abitazione consegnando, appunto, i 16 mila euro a titolo di anticipo per avere l’immobile.

Successivamente l’assassino avrebbe acquistato dei sacchi di tela, dei pennelli e della vernice. I primi sarebbero serviti, in base alla ricostruzione e alla confessione del giovane, per nascondere i cadaveri e trasportarli nell’appartamento disabitato al piano terra della palazzina in cui pensava di nasconderli. Il resto del materiale, invece, sarebbe servito per cancellare le macchie di sangue nell’appartamento dove la famiglia abitava.

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La confessione

Gugole, però, avrebbe poi modificato il suo folle progetto. In serata aveva ricevuto la telefonata di un'amica della madre, preoccupata perché aveva un appuntamento con lei ma non le rispondeva né al telefono né al citofono. Ed è stata forse proprio quella chiamata a far vacillare l’assassino. Gugole aveva quindi iniziato a vagare senza una meta precisa sino ad arrivare a Vicenza dove si era poi fermato in un bar a guardare uno spezzone dell’incontro di Champions League fra il Manchester United e l’Atletico Madrid.

Verso le 22.30 si era poi presentato quindi spontaneamente al comando provinciale dei carabinieri di via Muggia e lì aveva confessato: «Ho ucciso i miei genitori», prima di accompagnarli a Chiampo. 

Un’ammissione che il figlio delle vittime ripeterà poi, aggiungendo ulteriori dettagli, anche davanti al giudice, dopo essere stato arrestato. Una follia per impossessarsi di 2 milioni. 

Diego Neri

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