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ARZIGNANO

«Maxi furto di diamanti». Condannato a 5 anni

Il furto avvenne nel dicembre di due anni fa. Un altro imputato è stato invece assolto per non aver commesso il fatto
Maxi furto: ai pensionati erano stati rubati 200 mila euro di diamanti
Maxi furto: ai pensionati erano stati rubati 200 mila euro di diamanti
Maxi furto: ai pensionati erano stati rubati 200 mila euro di diamanti
Maxi furto: ai pensionati erano stati rubati 200 mila euro di diamanti

Spacciandosi per un operatore del gas era riuscito a entrare nell’abitazione di quattro anziani, ad Arzignano, e rubare 200 mila euro di diamanti custoditi nella cassaforte in cantina. Il maxi furto avvenne nel dicembre di due anni fa. L’altro giorno, al termine del processo istruito nei suoi confronti dalla procura, il responsabile del furto è stato condannato a 5 anni di reclusione.

La "banda" piemontese

Si tratta di Tristan Becchio, 23 anni, piemontese, difeso dall’avvocato Rosalia Cannone. L’imputato dovrà inoltre pagare una multa di 1.167 euro. A dibattimento era finito pure il presunto complice di Becchio, ovvero Angelo Cristian Narcisio, 47 anni, anche lui piemontese, difeso dall’avvocato Mauro Molinego, che è stato assolto per non aver commesso il fatto. Narcisio - secondo l’accusa - avrebbe atteso Becchio e un altro complice (che però non compariva a dibattimento) in auto. Ruolo e circostanza smentiti nel corso del processo.

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La dinamica del furto

Becchio aveva riferito al padrone di casa, un pensionato di 86 anni, che era in atto una fuga di gas per cui dovevano essere effettuati dei controlli nell’abitazione. Entrato nell’immobile il malvivente aveva chiesto di aprire tutti i rubinetti dell'acqua per verificare la presenza di gas all'interno delle tubature. Trattandosi di una situazione a suo dire pericolosa, tanto da non escludere possibili esplosioni, aveva convinto il padrone di casa ad accomodarsi per la sua sicurezza in una stanza isolata posta al primo piano dell’immobile. Per rendere più credibile lo scenario il ladro e il suo complice avevano creato alcune piccole esplosioni, pare utilizzando dei petardi, così da coprire il rumore del flessibile utilizzato per aprire la cassaforte dove erano custoditi i diamanti da investimento che erano stati acquistati dai fratelli (nella casa vivevano in quattro). Messe le mani sul bottino i due si erano quindi allontanati rapidamente.

L'indagine dei carabinieri

A risalire all’identità dei due banditi, dopo l’allarme lanciato dall’86enne, una volta compreso cos’era accaduto, erano stati i carabinieri coordinati nel corso delle indagini dalla procura. Alla fine i militari dell’Arma erano riusciti a risalire a tre persone; due, Tristan Becchio e Angelo Cristian Narcisio, erano quindi finiti a processo. Dibattimento conclusosi l’altro giorno con la condanna a 5 anni per Becchio e l’assoluzione di Narcisio. 

Matteo Bernardini

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